L’Instagram star Kylie Jenner, il giorno successivo alla scomparsa del campione dell’NBA Kobe Bryant e di sua figlia Gianna, ha rivelato alla stampa di aver “affittato” più volte il suo elicottero per brevi spostamenti e anche in occasione del compleanno della nipotina Dream. Quella volta ha scattato una foto della figlia di suo fratello Robert davanti al velivolo che si sarebbe schiantato il 26 gennaio con nove persone a bordo.
“Sono devastata. Ho volato spesso sull’elicottero di Kobe e conoscevo molto bene il suo pilota Ara Zobayan”, ha dichiarato Kylie Jenner. La star di Instagram lo ha anche noleggiato in occasione del terzo compleanno di Dream, figlia del fratellastro Robert, quando gran parte della famiglia ha fatto uno speciale “battesimo dell’aria” per molti dei cuginetti Kardashian.
Ed è stato uno strano “scherzo del destino” che il velivolo sia caduto a pochissime miglia da casa sua: Kylie infatti ha una villa da sogno proprio a Calabasas, che è una delle contee di Los Angeles dove hanno la residenza moltissime celebrità dello showbiz.
La ragazza ha pubblicato un messaggio di cordoglio sul web ricordando le nove vittime del tragico incidente: “Che riposino in pace. Preghiamo per le loro famiglie. Non riesco ancora a credere che sia accaduta una cosa del genere. Quello era l’elicottero con cui ho volato tante volte proprio con quel pilota, Ara. Era un uomo così adorabile”.
Col passare delle ore si sta chiarendo la dinamica dell’incidente: c’era molta nebbia, il pilota dell’elicottero di Kobe Bryant aveva avuto un permesso speciale per decollare e stava volando a vista a una velocità di circa 290 chilometri orari.
Effettivamente il tragitto scelto era particolarmente pericoloso perchè ci sono colline che, con la nebbia, sono piuttosto insidiose. Eppure nessuno pensava al peggio perchè Ara Zobayan era un pilota molto esperto, con migliaia di ore di volo alle spalle. Inoltre era anche un istruttore, uno dei migliori, quindi davvero non si capisce come possa essere stato un errore umano a causare la tragedia costata la vita a nove persone.
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