La leggenda di San Silvestro: il miracolo del Santo
Sono tantissime le leggende che aleggiano intorno alla figura di San Silvestro, patrono dell’ultimo dell’anno. La più famosa, però, ha origine a Poggio Catino, un piccolo paese in provincia di Rieti, in cui sarebbe avvenuto il più noto dei miracoli del santo.
La leggenda di San Silvestro
Leggenda vuole, che il Papa abbia liberato il paese da un drago che viveva in una caverna, alla quale si accedeva percorrendo 365 scalini, tanti quanti sono i giorni dell’anno. Il drago rappresentava il paganesimo e i 365 gradini l’anno romano che San Silvestro consacrò a Dio uccidendo il mostro.
San Silvestro fu decisivo in quegli anni per il futuro dell’impero romano e per le sorti della stessa cristianità: in segno di gratitudine per essere stato guarito dalla lebbra, Costantino fece al papa la “donazione di Sutri” con cui conferì al Vescovo di Roma il dominio della capitale ed il primato su tutte le chiese del mondo. Da qui ebbe origine il potere temporale, in cui il Papa, oltre ad essere sommo pontefice della Chiesa cattolica, era anche sovrano dello Stato Pontificio.
L’imperatore Costantino, dopo aver sconfitto Massenzio nella battaglia di Ponte Milvio e il rivale Licinio a Scutari, entrambi grandi persecutori dei cristiani, proclamò sotto il simbolo della Croce la sua sovranità sugli interi domini romani da Oriente ad Occidente.
Secondo quanto narrato nella Legenda Aurea di Iacopo da Varazze, il papa, entrato nella grotta, disse all’animale: “In nome di nostro Signore Gesù Cristo, che è stato crocifisso e che verrà a giudicare i vivi e i morti, ti proibisco di continuare a mordere”, legandogli la gola con un filo di lana, al punto da fargli perdere completamente i denti, si dice, inoltre, che il papa abbia poi portato la carcassa della bestia all’altezza del tempio dei Castori e proprio nel punto in cui è stata seppellita, sorse in seguito, la Chiesa di Maria Antiqua.