Orgasmo femminile, la verità sul punto G? Smettete di cercarlo
Il punto G: uno dei più grandi misteri sulla sessualità femminile che affligge tanto le donne quanto, forse perfino di più, i loro partner. Esiste, non esiste, dove si trova, quanto è ampio, come stimolarlo? Le domande sono infinite e le risposte sembrano non essere mai abbastanza soddisfacenti. Una recente pubblicazione scientifica ha provato a rispondere una volta per tutte alla grande domanda sul sesso: sarà la soluzione definitiva? Forse no, ma tentare potrebbe essere divertente.
Il famoso “signor G”
Fino a poco fa sembrava certo che il temutissimo “signor G” avesse la forma di un sacchetto e non fosse più grande di 8 miseri millimetri, praticamente irraggiungibili. La teoria del professor Emmanuele A. Jannini però (endocrinologo e ordinario di sessuologia medica all’Università Torvergata di Roma) ha tutta l’aria d’essere una scoperta rivoluzionaria.
“8 millimetri a chi?!”: il signor G è tornato alla ribalta facendo chiarezza sulle sue dimensioni effettive, grazie allo studio di Jannini. Sembrerebbe che l’aerea interessata sia decisamente più ampia e, soprattutto, composta da un insieme di muscoli, tessuti e ghiandole, compresa l’area utero-vaginale. Insomma, non dovrebbe essere troppo complesso raggiungere il piacere più intenso seguendo una sorta di “mappa delle zone intime”, no?
Il punto G? Smettete di cercarlo
Gli ultimi studi andrebbero perciò a ribaltare quel velo di mistero che da sempre avvolge l’orgasmo femminile e che fa pensare a molte donne di non poterlo ‘conquistare’ anatomicamente, facendole sentire sconfitte in partenza. Qualora il punto G fosse davvero una “macchina corale”, che parte dall’eccitazione e, passando per la stimolazione, può raggiungere i migliori livelli di orgasmo, le leggende sul sesso femminile andrebbero riscritte.
Grazie a quest’ultimo studio, però, una cosa è certa: smettete di cercare il punto G. Aggiustate il tiro e cambiate mira: le aeree intime femminili sono tutt’altro che passive. Ampie, sensibili e dinamiche, chiedono solo d’essere stimolate al meglio.