George Clooney e il vizio ‘disgustoso’: ecco cosa fa di fronte ai suoi domestici
Le star di tutto il mondo hanno avuto un vissuto e, perché no, anche qualche scheletro nell’armadio, come tutti. Trasformazioni shock e strani cambiamenti siamo abituati a vederli quotidianamente, ma quando spuntano fuori delle indiscrezioni imbarazzanti su alcuni vizi delle celebrities, mantenere inalterata l’immagine di un sex symbol come George Clooney è ancora più difficile.
Sul suo conto di voci ne sono circolate parecchie, ma una in particolare è stata dura da digerire per i fan. Perché a vederlo dimagrito, fuori forma fisica, stanco o invecchiato siamo abituati e, a dirla tutta, ci piace sempre e comunque. Come un buon vino d’annata, George migliora anche con il passare del tempo e in una chiave ‘umana’ risulta essere ancora più affascinante.
I vizietti di George Clooney
C’è da presumere che i dipendenti di George Clooney non siano particolarmente soddisfatti di lavorare con lui. Nel corso degli anni è capitato più volte che rilasciassero, anche in forma anonima, dichiarazioni e soffiate scomode sulla vita privata dell’attore.
È direttamente dalle quattro mura (si fa per dire) della sua abitazione che sono emersi i dettagli più imbarazzanti su Clooney, a partire dalla sua ormai famosa ossessione per i liquori: una collezione dal valore inestimabile, che si aggira attorno a qualche migliaia di dollari e che l’attore ‘difende’ da chiunque disegnando con un pennarello il livello dell’alcol in ogni bottiglia. Un metodo poco veloce ma abbastanza maniacale da assicurarsi che a nessuno venga l’idea di farsi una bevuta alle sue spalle.
E le cattive abitudini…
Dai vizi alle cattive abitudini il passaggio è breve. E se, nel caso dei primi, alcuni aneddoti come quello sui liquori potrebbero perfino risultare spiritosi, quando si tratta di pessime abitudini c’è il rischio di diventare antipatici.
Pare infatti che Clooney sia solito lasciarsi andare a delle terribili flatulenze in presenza del suo team e dei domestici… e che loro non vedano di buon occhio questa sua pittoresca ‘usanza’. D’altronde… a chi piacerebbe?