Marco Carta: “Volevo fare coming out, i manager mi hanno scoraggiato”
«Sono più felice da quando ho detto di essere gay». Sono state queste le parole pronunciate da Marco Carta in un’intervista rilasciata alla rivista OK Salute e Benessere. Era l’ottobre del 2018 quando, ospite di Barbara D’Urso, all’interno del suo programma Domenica Live, il cantante fece coming out, confermando le voci che da anni sospettavano una sua omosessualità. Una confessione che il ragazzo sardo ha rimandato per anni, non senza ripercussioni sulla propria serenità.
La protezione dei manager
Il motivo che ha spinto Marco Carta a tenere nascosto, negli anni, il suo orientamento sessuale? Il consiglio dei suoi manager che, per tutelarne l’immagine, lo hanno sempre frenato dal fare coming out. «Era da un paio d’anni – ha raccontato nell’intervista il cantante – che volevo parlare pubblicamente del mio orientamento sessuale. Chi gestiva la mia immagine, però, mi invitava sempre a pensarci bene e così il mio entusiasmo si affievoliva. Loro volevano solo proteggermi, ma ormai sono un uomo e della mia vita privata sono responsabile solo io». La scelta di vuotare il sacco, però, lo ha fatto sentire più leggero. «Essere liberi – ha spiegato ancora – è impagabile».
La scelta di Marco Carta
A convincere Marco Carta a fare coming out è stato quel senso di oppressione che percepiva, sempre più chiaramente, ogni qualvolta si accorgeva di indossare una maschera. Si mostrava agli occhi degli altri per quello che non era realmente, e questo lo faceva soffrire. «A un certo punto – ha aggiunto il cantante – ho sentito forte il bisogno di dovermi raccontare. Non potevo più accettare di non essere sincero, al cento per certo, con chi mi segue. I miei fan sono la mia famiglia. Lo dovevo a loro e al mio compagno, ma soprattutto a me stesso». Un gesto coraggioso, quello di fare coming out, che forse lo ha condotto ad attirare su di sé qualche critica, ma che gli ha donato ciò che di più importante esiste al mondo: la serenità.