Laura Pausini ai paparazzi: “Io e Paolo non vogliamo nascondere nostra figlia”
Dura la vita delle star. Ed è ancora più dura quando la star in questione vorrebbe una vita… normale. E’ il caso di Laura Pausini, da sempre antidiva nel profondo dell’animo. Da quando è diventata mamma, il prezzo della notorietà si è alzato notevolmente. Perché, manco a dirlo, i paparazzi le stanno ancora di più alle calcagna nella speranza di immortalare la piccola Paola.
Ma Laura non ci sta. E, con il suo consueto garbo, ha messo bene le cose in chiaro pubblicando sulla sua pagina Facebook un messaggio in 4 lingue diverse: più chiaro di così, si muore. “Durante il mio viaggio nel Nord e Sud America, come è più volte capitato negli ultimi anni – esordisce Laura – vengo seguita dai paparazzi: questo fa parte del lavoro che ho scelto e non posso che accettarlo. Cerco di essere sempre molto gentile anche quando dimostrano invadenza. Da otto mesi sono madre e fin dall’inizio della mia gravidanza ho chiesto ai media, così come ai miei fan, la cortesia di essere discreti con la piccola che portavo in grembo e che ora viaggia con me”.
Ogni Paese, continua, ha una sua legislazione per quanto riguarda il diritto di immagine relativo ai minori: “In alcune nazioni del mondo la pubblicazione delle immagini con il volto pixelato dei minori è consentita, in altre no”. E poi arriva al nocciolo della questione: “Io e il padre di mia figlia (Paolo Carta, ndr) desideriamo che la nostra piccola non si trovi nelle condizioni di essere continuamente nascosta ogni volta che usciamo dall’hotel che ci ospita e vorremmo non dover trovare il suo volto in tutte le testate on line, video o cartacee, senza che venga oscurato”.
Al momento non esiste una garanzia universale per la tutela della privacy dei minori, dunque non resta che chiedere “gentilmente di rispettare la nostra decisione, così da poter permettere alla nostra piccola e a noi genitori di vivere serenamente come è giusto che sia la nostra vita familiare in giro per il mondo”. Desiderio più che legittimo. Ma resta da vedere se i fotografi rinunceranno all’idea di fare “succosi” scoop…
Foto by Kikapress