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Conchita Wurst fa scandalo all’Eurovision: è polemica sui social

Ieri, 18 maggio 2019, si è svolta la nuova edizione dell’Eurovision, il contest musicale europeo più popolare, dove ogni cantante rappresentativo del proprio Paese comunitario si è messo in gioco, sfidando gli altri all’ultima nota. In concorso per l’Italia c’è stato il vincitore di Sanremo Mahmood con “Soldi“, che si è classificato al secondo posto. Il palco dell’Eurovision è stato anche un’occasione per promuovere le elezioni per il Parlamento Europeo, un passo importante e dovere di tutti i cittadini dell’Unione Europea. Qui, Conchita ha ricoperto un ruolo molto importante, motivo per cui è stata anche criticata.

Conchita Wurst, dall’Eurovision al Parlamento Europeo

La cantante più chiacchierata dell’Eurovision è stata la protagonista della campagna di voto promossa dal Parlamento Europeo, che ha invitato tutti i cittadini a votare alle elezioni del prossimo 26 maggio. “La superstar dell’#Eurovision @conchitawurst ha qualcosa di importante da dirti “Penso che siano le elezioni più importanti della nostra vita: andate a votare!” si legge sul tweet del profilo ufficiale del Parlamento Europeo. Il volto di Conchita è apparso in un breve video, dove ha incitato i suoi concittadini a fare il proprio dovere andando a votare. Peccato che questa iniziativa non sia piaciuta a molti e il web si è scatenato con commenti polemici.

Fare propaganda con questo(a)è proprio una genialità, continuate così..” ha scritto un utente, “Se cadi nelle mani degli Islamici sei fottuto (decapitato), quindi vota bene…” ha commentato un altro. “Ed io dovrei farmi consigliare da uno che non sa se è uomo o donna?“, “Avete scelto un fenomeno da baraccone x promuovere le elezioni. Ottima propaganda“. Insomma, dei veri e propri atti di bullismo contro la cantante che non saranno di certo dimenticati.

Tensioni anche per Mahmood in conferenza stampa

Nel corso della conferenza di presentazione dei finalisti, il giovane italo-egiziano è stato vittima di una serie di domande personali da parte della stampa internazionale. Una serie di insinuazioni e allusioni sulle origini del cantante, che hanno a più riprese innervosito Mahmood, spingendolo a rispondere con freddezza.

Tra le altre cose, a catalizzare l’attenzione dei giornalisti stranieri sarebbe proprio la “doppia nazionalità” di Mahmood. Che pur ritenendosi italiano, non sembra al riparo da domande in merito alle proprie origini. “Come si sente un giovane cantante mezzo egiziano che viene in Israele a cantare in arabo?”, ha chiesto qualcuno, forse inconsapevole del testo italiano del brano. “Io sono italiano al 100%“, ha risposto il musicista. “Sono cresciuto con mia madre. Mi sento un italiano in Israele“. Una spiegazione che non basta. Qualcun altro vuole sapere se Rozzano sia un “ghetto” come definito nella canzone (evidentemente una traduzione povera di “periferia”). In capo a pochi minuti, qualcuno insiste per sapere se il cantante riuscirà ad esibirsi anche in periodo di Ramadam. “Guardi che io sono cristiano“, la risposta secca di Mahmood, di fronte all’imbarazzato giornalista. In quel momento, si è rivelato necessario l’intervento dei moderatori, per allontanare definitivamente la conferenza da temi personali e spostarla su altri argomenti.

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