Carmen Russo a Radio2: “Promettevano lavoro in cambio di certi ‘favori'”
Le sue dichiarazioni
Carmen Russo è intervenuta in una puntata del programma “I Lunatici”, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta ogni notte su Radio2. Ovviamente non è mancata una domanda sulla sua “nuova” vita, da quando c’è la piccola Maria nella sua vita, la figlia avuta dal marito, Enzo Paolo Turchi. La bambina, nata nel 2013, le ha cambiato totalmente la vita, regalandole la possibilità di amare in modo ancora più incondizionato.
Da settembre dello scorso anno la sera mi addormento presto, alle ventidue già dormo. Al mattino la sveglia suona alle 6.30, facciamo colazione, e si va a scuola. Accompagno Maria a scuola tutte le mattine, la sua presenza nella mia vita è stata una meravigliosa rivoluzione, ne sono felicissima. Sono una mamma che si fa sempre tante domande, cerco di confrontarmi, di conoscere, di sapere. Maria cresce bene, è serena, solare, si diverte, si alza al mattino con il sorriso. Io ed Enzo Paolo le stiamo molto vicino, viviamo la sua crescita molto intensamente. Cerco di accontentarla, ma non su tutto. Anche se non riesco mai a metterla in punizione. Più che metterla in punizione la invito a fare qualche momento di riflessione.
La carriera, le origini e la televisione
Carmen ha parlato anche del suo lavoro, di come ha iniziato a lavorare nel mondo dello spettacolo. Certamente ciò che di lei più colpiva (ed ora continua a farlo, ndr) era la sua fisicità prorompente, che di certo non passava inosservata. Bella, femminile, aggraziata, con il fisico da ballerina, ma anche da donna attraente, ha iniziato a lavorare che aveva solo 15 anni ed era praticamente ancora una ragazzina.
Ricordo quell’opportunità avuta con Paolo Villaggio a Genova. Giravano un film, cercavano una ragazza che doveva scendere una scalinata. Una ragazza che attirasse l’attenzione, perché poi Paolo Villaggio si sarebbe travestito e l’avrebbe imitata. Fu una cosa bellissima, avevo 15 anni. Poi ho lavorato con Sandra e Raimondo, o con Walter Chiari. Paolo Villaggio era una persona meravigliosa. Generosissima, disponibilissima, paziente. Avevo 15 anni quando ci siamo conosciuti, gli dissi che avrei voluto fare l’attrice, lui mi disse di pensare prima a finire la scuola e poi di andare a Roma, perché mi avrebbe dato una mano. Così è stato. Sandra e Raimondo? Erano mitici. C’era tra di loro una complicità incredibile. Erano grandi signori, una coppia stupenda. Walter Chiari era pazzesco. Aveva un fascino a 360 gradi. Il fascino del divo, del sapere, della trasgressione, dell’uomo elegante, del grande affabulatore. Lavorare con lui è stato meraviglioso.
E sull’incontro con Enzo Paolo, amore della sua vita, compagno fidato, collega e padre di sua figlia dice
Vedevo la Carrà e la Parisi e pensavo che avrei dovuto ballare a quel livello. Mi serviva un coreografo, cercai Enzo Paolo, andai da lui e gli proposi di lavorare con me per un tour estivo che avrei fatto l’estate. Parlarono tutti di quegli spettacoli, e a settembre mi proposero di fare Drive In. La prima edizione fu una bomba. Italia 1 faceva ascolti di 300.000 spettatori circa, mentre con la prima edizione di Drive In ci guardarono milioni di persone. L’amore con Enzo Paolo è nato durante il tour estivo. Nessuno ci credeva troppo, pensavamo fosse un flirt estivo, ma abbiamo giorno dopo giorno creato delle colonne portanti su cui poi si è basata la nostra relazione. Ci siamo sposati nel 1987, dopo 5 anni. Già vivevamo insieme, abbiamo fatto un matrimonio da favola.
Chiedevano dei “favori” di un certo tipo
Non c’è da meravigliarsi che, anche quando ha iniziato a fare il suo mestiere, soprattutto per la sua immagine, ricevette anche delle avances e delle promesse, in cambio di un certo tipo di favori, dai quali si è sempre mantenuta molto distante.
Ho conosciuto gente che prometteva successo in cambio di ‘favori’, anche perché la mia immagine colpiva immediatamente. Ma io non mi ponevo mai presentandomi dal punto di vista fisico. Parlavo subito di danza, doppiaggio, recitazione. Poi se mi accorgevo che c’era qualcosa di strano evitavo. Qualche attacco diretto c’è stato, ma mi sono sempre saputa difendere.