Pino Insegno, dichiarazione piccante: “ho iniziato con i film porno”
La delusione verso il mondo del lavoro
Nel corso del programma radiofonico di Rai Radio2, “I Lunatici”, Pino Insegno è intervenuto, rispondendo alle domande, parlando anche del suo passato. All’inizio ha preso spunto dalla sua esperienza quotidiana, soprattutto familiare, per lanciare una polemica sulle raccomandazioni
Cosa mi spaventa di questa società? Le scorciatoie che si stanno creando dappertutto. Anche nello sport. Mio figlio ha smesso di giocare a calcio l’anno scorso, era in una società professionistica, girava l’Italia in lungo e in largo da quando aveva 15 anni, ma ogni volta si è sempre trovato davanti a qualcosa di brutto. Da soldi da dover dare per giocare a ragazzi nati in un anno diverso rispetto a quello segnato ufficialmente. Ha lasciato il calcio, a livelli molto alti, per andare all’università e lavorare. Ha mostrato grande maturità, di solito accade il contrario. Io sono nato analogico, vorrei far recuperare alla gente il giusto modo per rapportarsi. Dobbiamo recuperare il rapporto fisico tra persone. Si è perso. Ormai una persona per diventare famosa si chiude in un appartamento tre mesi e poi sogna di fare l’attore. Mi fa un po’ paura questa cosa. Mi fa paura che se fosse nato oggi Lucio Battisti sarebbe andato in un talent e non l’avrebbero preso perché era svogliato. Troppe possibilità non stanno dando possibilità.
La dichiarazione sconvolgente
E, sulla carriera, in particolare sui suoi inizi, ha ammesso di aver fatto anche qualcosa di davvero particolare per iniziare e pur di lavorare. Non se ne vergogna, anzi va fiero del fatto di aver fatto tantissima gavetta, per arrivare dov’è ora
La mia voce? Ho iniziato a fare doppiaggio nel 1979 doppiando i film porno. C’erano quelli, uscivano al cinema, dovevi godere nove ore al giorno senza motivo alcuno, ma pagavano anche bene. Se ce li dessero oggi quei soldi sarebbero più che sufficienti. Ho finto più orgasmi io di cento donne messe insieme. La voce si costruisce, è come un muscolo, dovrebbero insegnarlo a scuola. Dovrebbero insegnare intanto a parlare in italiano e poi con una corretta impostazione vocale. Nasciamo tutti con uno strumento addosso, che è la voce, ma poi non lo sappiamo usare. Bisogna insegnare a respirare correttamente e ad usare la voce. Si può imparare. Anche i professori dovrebbero imparare a parlare correttamente. Come i grandi leader.
Una carriera brillante e di successo
Non si risparmia nel parlare del suo lavoro, che ama davvero moltissimo. E, quella stessa passione, vorrebbe ce l’avessero anche tutti i giovani che però, come suo figlio, non possono permettersela. Dato che oggi non esiste la possibilità di fare una gavetta, ma bisogna rassegnarsi all’idea che tutto sia già scritto da qualcun altro. Sul doppiaggio continua
Il più figo che ho doppiato? Brad Pitt l’ho fatto una volta, ma nell’esercito delle dodici scimmie. Un film bellissimo. Mi affeziono a tutti gli attori che doppio. I comici sono i più faticosi da doppiare. Viggo Mortensen? I talkeniani non volevano farmelo doppiare, nonostante avessi vinto un provino. Dicevano che Pino Insegno, un comico, non poteva doppiare il re degli uomini. Poi sappiamo tutti come è andata