Alfonso Signorini e la malattia: ancora un problema di salute
La dichiarazione del giornalista
Alfonso Signorini ha raccontato, a cuore aperto, della terribile esperienza che ha vissuto con la malattia. Durante la registrazione di una puntata del programma Kalispera, nel 2011, ha accusato un forte malore, che lo ha costretto ad uno stop forzato. Dopo aver scoperto di avere la temperatura corporea a 40, si era recato immediatamente al pronto soccorso dell’Ospedale San Raffaele di Milano, facendo una terribile scoperta. Il direttore della rivista “Chi” ha raccontato la sua sofferenza, poiché la diagnosi fu tutt’altro che semplice. Dopo le analisi di routine, il ritorno a casa, con una triste chiamata il giorno dopo. Signorini venne chiamato da un medico che gli disse che fosse malato di leucemia mieloide. Non ne ha mai parlato con nessuno allora, nemmeno con il suo compagno
Non volevo leggere la preoccupazione negli occhi della persona che mi stava accanto. Quando ero in ospedale, con un ago nel braccio, ho pensato che forse non ce l’avrei fatta.
Le cure e la ripresa dalla malattia
Non è stato facile per lui affrontare una notizia così terrificante, ma non impossibile. Le cure estenuanti l’hanno costretto a rimanere lontano dal suo lavoro per diverso tempo, soprattutto dalla televisione. La forza, nei mesi successivi alla diagnosi, è stata fondamentale per affrontare un momento così difficile, che gli ha certamente cambiato la vita per sempre.
La leucemia mi ha fatto capire il valore profondo delle cose. Talvolta, la malattia può anche essere un dono.
Oggi il direttore è un convintissimo testimonial della Fondazione Malattie del Sangue. Nonché un attivo divulgatore di tutto ciò che riguarda questo particolare insieme di patologie, perché parlarne è il modo migliore per accendere i riflettori sugli argomenti.
Un’altro problema di salute
Non sono finiti per Signorini i problemi di salute. Ospite nel programma Matrix, ha risposto alcune domande sull’argomento. Infatti, il giornalista e presentatore, ha da poco confessato un altro aspetto della sua salute, di cui nessuno sapeva nulla.
Non potrei mai vivere senza musica, da piccolo passavo le ore attaccato alla cuffia a sentire Verdi, Puccini, mentre mio padre continuava a regalarmi le piste per le macchinine. Da piccolo mi piaceva ascoltare. E ho ascoltato talmente tanto che sono diventato sordo. E ora porto l’apparecchio.
E, com’è nel suo stile, con ironia ha mostrato a tutti il suo apparecchio acustico, sottintendendo un problema di udito.