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Fabrizio Corona arrestato, stava indagando su Imane Fadil…ecco la verità

Per Fabrizio Corona si riaprono le porte del carcere. I carabinieri hanno infatti accompagnato in cella l’ex re dei paparazzi, dopo che il giudice di sorveglianza ha sospeso l’affidamento terapeutico di cui stava beneficiando. Secondo quanto si è appreso, Corona avrebbe infatti sospeso le cure per riprendersi dalla dipendenza psicologica dalle cocaina. La decisione del magistrato è comunque arrivata dopo ripetute violazioni del regime di sorveglianza. Tra i divieti violati, quello a non lasciare la Lombardia e a non partecipare a trasmissioni televisive. L’ex fotografo si trova ora rinchiuso nel penitenziario milanese di San Vittore.

Fabrizio Corona su Imane Fadil: “Indagheremo su questa morte. Faremo un pezzo giornalistico serio per raccontare la verità”. L’annuncio sui social

La morte di Imane Fadil, testimone chiave del processo Ruby-ter, resta avvolta nel mistero ma questa volta c’è anche l’ex re dei Paparazzi, Fabrizio Corona, vuole vederci chiaro. Sul suo profilo InstagramCorona ha annunciato che intraprenderà un indagine giornalistica sulla morte della giovane. “Indagheremo per capire di più se si tratti di avvelenamento, se è stata ammazzata o se la morte è stata per cause naturali e noi faremo un pezzo giornalistico serio, come si deve. Raccontare la verità senza essere influenzati da opinioni.

Imane Fadil chi è era la ragazza di Berlusconi e perchè è stata avvelenata?

“Mi hanno avvelenata” avrebbe detto parlando al telefono sia col fratello sia all’avvocato durante il lungo ricovero. Imane Fadil è morta il 1 marzo scorso, dopo un mese di agonia all’ospedale Humanitas di Milano. Aveva 34 anni, era una modella ed era un testimone chiave nei processi Ruby che vede tra gli imputati Silvio Berlusconi.

La giovane è morta per un “mix di sostanze radioattive”, secondo quanto emerge dagli esiti degli esami tossicologici disposti dopo il decesso. Sulla vicenda indaga per omicidio la procura di Milano che ha saputo della morte di Imane “solo la scorsa settimana” quando il difensore della modella si è rivolto alla magistratura che indaga per omicidio volontario.

Secondo il procuratore capo di Milano Francesco Greco nella cartella clinica della ragazza ci sono “più anomalie”. La 34enne aveva riferito di gonfiori e dolori al ventre. “Dalla cartella clinica non emerge nessuna malattia specifica”, ha poi aggiunto il procuratore capo spiegando che la modella aveva “telefonato ad alcune persone, il fratello e l’avvocato, sostenendo di essere stata avvelenata. Stiamo sentendo i testimoni, verranno sentiti anche i medici dell’Humanitas, e abbiamo disposto l’acquisizione dei suoi oggetti personali”.

Sono state trovate tracce significative di radioattività sul corpo di Imane Fadil tali da far avanzare l’ipotesi di avvelenamento. La modella di origini marocchine, teste al processo Ruby Ter contro Berlusconi, è morta per cause misteriose dopo un mese di agonia, ricoverata in ospedale a Milano. Oggi 18 marzo gli inquirenti della procura, che indagano per omicidio volontario hanno ascoltato i vertici dell’ospedale Humanitas di Rozzano.

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