Sabrina Ferilli torna in tv con : “L’amore strappato” una storia vera
Prossimamente su Canale 5 “L’amore strappato”, nuova serie tv in tre serate, tratta da una storia vera. La fiction, prodotta da Jeky Productions, e diretta da Ricky Tognazzi e Simona Izzo, racconta di un incredibile errore giudiziario in cui una bambina di appena sette anni, viene strappata alla sua famiglia. La mamma, interpretata da Sabrina Ferilli, lotta con tenacia, coraggio e determinazione per dimostrare l’innocenza del marito, Enzo Decaro, ingiustamente accusato di molestie, e per riavere la sua bambina.
La fiction è liberamente ispirata al libro “Rapita dalla Giustizia”, scritto dalla protagonista ormai più che ventenne Angela Lucanto, insieme a Maurizio Tortorella e Caterina Guarneri.
“L’amore strappato” è una storia che lascerà con il fiato sospeso, raccontando tappa per tappa, la dolorosa battaglia di una famiglia felice sconvolta da un’accusa infamante.
Sabrina Ferilli vittima di stalking: la decisione del Tribunale di Roma
L’attrice romana Sabrina Ferilli è stata vittima di stalking da parte di un 60enne. Ora è arrivata la decisione da parte del Tribunale, che vieta all’uomo di avvicinarsi all’attrice.
Per cinque anni Sabrina Ferilli è stata seguita a tutti gli eventi pubblici. La misura presa dal Tribunale di Roma è il divieto di avvicinamento per il 60enne che risulta essere iscritto al registro degli indagati. La Ferilli ha deciso di sporgere denuncia quando l’uomo si è presentato sotto casa sua, facendole regali e porgendole attenzioni non gradite.
Dopo essere comparso giovedì davati al pm Maria Monteleone, l’uomo è stato raggiunto dal provvedimento e dalla misura.
L’incubo di Sabrina Ferilli
Sabrina Ferilli, giunta presso le forze dell’ordine della Capitale, ha raccontato il suo incubo. “Mi segue ovunque, ormai lo trovo sotto casa, mi perseguita con lettere e regali” ha confessato l’attrice. La donna ha inoltre raccontato alla Procura che l’uomo è riuscito ad avere informazioni molto dettagliate sulla sua vita privata. Fatto che ha inevitabilmente spaventato Sabrina.
La scelta di chiedere aiuto ai magistrati è stata presa circa un mese fa. L’attrice, proprio in questi mesi, sta girando una fiction in cui interpreta un pubblico ministero. Ed è stato il suo ruolo nella serie a permetterle di entrare in contatto con il procuratore aggiunto Maria Monteleone. Sabrina ha così rivelato il suo dramma. L’uomo era diventato infatti una presenza costante in tutte le occasioni pubbliche, in cui Sabrina presenziava. La Ferilli, avrebbe infatti dichiarato: “C’è sempre, me lo trovo davanti in continuazione. Mi aspetta sotto casa, lo trovo all’improvviso quando prendo l’auto o mentre passeggio”.
La denuncia alle forze dell’ordine
Nonostante l’attrice romana, abbia confessato che non si sono mai verificati episodi aggressione o violenza, ha deciso di denunciare l’accaduto, perché si sente perseguitata. Le forze dell’ordine di Roma, hanno a questo punto, avviato la procedura per evitare che possa entrare in contatto con la vittima. Sono scattati gli accertamenti, che hanno permesso di identificare l’uomo.
Sabrina Ferilli è stata convocata a palazzo di giustizia per il riconoscimento formale, ma anche per fornire ulteriori dettagli su quanto accaduto. L’attrice, arrivata senza avvocato, ha raccontato le proprie angosce: “Inizialmente non avevo dato peso alla vicenda, ma adesso avverto questa presenza come una minaccia perché mi sento continuamente sotto osservazione e ho paura che questa storia possa ulteriormente degenerare“.
Le forze dell’ordine vicine alle vittime di stalking
La Procura di Roma, non ha lasciato che il caso dell’attrice umano passasse inosservato. Infatti, il timore verso il reato di stalking, è condiviso da chi si occupa di queste inchieste ogni giorno e conosce perfettamente il rischio di una sottovalutazione di casi del genere. La situazione descritta agli inquirenti da Sabrina Ferilli è stata ritenuta grave, tanto da avviarela procedura prevista dalla legge sullo stalking proprio per evitare che l’autore degli atti persecutori possa entrare in contatto con la vittima. Un provvedimento che può limitarsi alla semplice diffida, ma arrivare sino al divieto di avvicinarsi e anche all’arresto.