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Oscar 2019 Fashion Police: le meglio e le peggio vestite sul red carpet

E’ inevitabile: passata la sbornia delle statuette, si torna a parlare degli abiti del red carpet stilando subito dopo la classifica delle meglio e le peggio vestite degli Oscar 2019. Quest’anno tanto colore e pochissimo nero, segno che il #MeToo ormai è acqua passata.

Quanti bei colori quest’anno sulla passerella degli Oscar 2019! Tanto rosa, verde acqua, rosso, giallo, lilla, oro e argento come se piovesse. Poche hanno scelti di vestire il nero, “non colore” che invece ha dominato lo scorso anno per solidarietà con il movimento #MeToo.

Tante hanno osato e hanno vito, molte di più hanno osato e hanno fatto “male male male”. Visto che in gerene si danno prima le belle notizie e poi le brutte, cominciamo la temuta “fashion police” dalle più belle, eleganti, glamorous.

Standing ovation per Helen Mirren, con un abito di tulle di seta dai colori “acidi”, rosa lo strato più esterno, aracio quello immediatamente sotto. Aderente il busto e le maniche, plissettata la gonna lunga con cui l’attrice ha giocato davanti ai fotografi. Un outfit moderno che non stonava indosso a una donna che non ha più trent’anni. “Sono un’anziana signora inglese”, ha scherzato lei con i fan. No, sei sempre la regina. Del grande schermo e del buon gusto.

Molto bene anche Jennifer Lopez, in Tom Ford ricoperto di miccrospecchietti, anche se la diva ci ha abituato a ben altre mise. Rispetto al solito infatti quest’abito è sembrato troppo accollato e troppo poco trasparente. Perfetti invece trucco e capelli.

Lo Zac Posen di Ashley Graham è stato uno dei pochi abiti neri comparsi sul red carpet: aderentissimo, senza spalline, con balza in fondo effetto sirena ha dato giustizia alle forme generose della diva, bellissima con i capelli raccolti in un romantico chignon.

“Pink Nightmare”. Incubo rosa, è stato definito l’abito di Linda Cardellini dalla critica statunitense. E’ come se una bomboniera le fosse esplosa in faccia, hanno scritto. Americani. Come si fa a non capire la differenza tra un abito fatto per andare al ballo della scuola da una creazione di Schiaparelli che è un miracolo di sartoria e romanticismo?

Come il Giambattista Valli di Kacey Musgraves, in tulle rosa confetto con fiocco di strass in vita. “Pink-loofah”, ovvero “troppo rosa”, hanno scritto le malelingue. Il problema è che non tutte possono indossare le balze, oppure le rouche e i volant. E anche che non tutti gli stilisti le sanno adoperare senza che la loro creazione sembri una meringa. Ma gli italiani sì. Gli altri se ne facciano una ragione.

Un’altra conferma di come la tradizione sartoriale italiana sappia domare i volumi, è il Valentino Haute Couture, sempre rosa ma stavolta bubble, di Gemma Chang: una piccola corolla di petali sotto il viso su una serie di balze attaccate una all’altra per una forma trapezoidale incredibile. Moderno e romantico. Perfetto

Tra le “senza infamia e senza lode” si sono piazzate Glenn Close, in “all gold” di Carolina Herrera, Angela Basset in Reem Acra monospalla con fiocco enorme, Jennifer Hudson in Elie Saab Coutoure un pò grande sul seno per la sua taglia, Brie Larson in Celine, Emma Stone in Louis Vuitton con manichine effetto “Ufo Robot”, Rachel Weisz in Givenchy Couture.

E ora passiamo alle note dolenti degli Oscar 2019: chi ha deluso le aspettative delle fashion victims? Sicuramente Charlize Theron, il cui look, nel suo insieme, la invecchiava di dieci anni: caschetto nero, abito di Dior Couture accollato, maniche a piccolo sbuffo, dritto fino in fondo. Non le stava affatto bene, sembrava priva di punto vita e con un accenno di pancetta. Le perle sopra al vestito, poi, hanno fatto proprio l’effetto “Signorina Felicita”. Ridateci la Charlize di “J’Adore”!

Lady Gaga è stata l’esempio di come non sempre un abito stupendo sia perfetto per tutte: perchè l’Alexander McQueen nero sarebbe stato benissimo indosso a Jennifer Gardner. Ma a lei, piccolina, con i capelli platino, le sopracciglia nere, il portamento non certo regale, non le donava affatto. Ma perchè non rimane Lady Gaga l’eccentrica, quella che amava stupire? Perchè si vuole trasformare in Nicole Kidman? Non ne ha la classe, lo stile, l’allure.

Amy Adams invece è stata l’esempio di come, non osando, si rischia di apparire banali. Il suo abito, che gli americani hanno giudicato “senza tempo”, è un modello visto e rivisto, dal colore poco in amornia con la tonalità della sua pelle. Poteva decisamente sfruttare meglio questa occasione.

Photo Credits: Facebook Oscar 2019, Twitter, Instagram

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