Strage di Erba, i Castagna denunciano Le Iene: ecco cosa è successo
La giustizia italiana non ha dubbi: Olindo Romano e sua moglie Rosa Bazzi sono gli unici colpevoli della strage di Erba e sono, per questo, condannati all’ergastolo. Da qualche tempo, però, la trasmissione televisiva Le Iene sta portando avanti un’inchiesta sul caso, sollevando dubbi sulla colpevolezza dei due coniugi e indirizzando l’attenzione su Pietro Castagna. Quest’ultimo, nell’atroce delitto, perse la madre Paola Galli, la sorella Raffaella e il nipotino Youssef.
“Li abbiamo diffidati quattro volte ma insistono”
Ora, Castagna ha deciso di agire denunciando il programma insieme al fratello. “Abbiamo diffidato quattro volte Le Iene: la prima a novembre, l’ultima due giorni fa. Loro insistono. Ripetono che non vogliono puntare il dito contro nessuno. Poi però…”, ha dichiarato a Repubblica. Pietro Castagna non risparmia critiche al programma. “Questa ricostruzione televisiva fa credere a chi l’ha fatta che sia possibile riassumere in due ore un processo durato anni e tre gradi di giudizio, con 26 giudici. E metterlo in discussione. Riescono in due ore a fare quello che al collegio difensivo dei due condannati non è riuscito in un processo lunghissimo?”. Pietro Castagna è convinto della colpevolezza di Olindo Romano e Rosa Bazzi: “L’ergastolo si basa su dieci capisaldi. Anche ammesso che due o tre non siano soddisfacenti, questo non compromette l’impianto accusatorio e le prove che hanno portato alla condanna“.
“Vorremmo solo vivere le nostre vite”
Dopo lo Speciale, andato in onda nei giorni scorsi, i due fratelli, tramite comunicato stampa, hanno annunciato azioni legali nei confronti del programma. . “Lo speciale de Le Iene andato in onda martedì sera ci obbliga a prendere una posizione. A dodici anni da un dramma che ha strappato nel sangue la nostra famiglia – togliendoci nostra madre, nostra sorella e Youssef, con anche il sacrificio della signora Cherubini e segnando per sempre le nostre vite – dopo 3 gradi di giudizio seguiti con dolorosa pazienza in ogni udienza, interrogatorio, analisi di prove; dopo 3 sentenze di colpevolezza ormai definitive; vorremmo solo vivere le nostre vite“.
I due figli di Carlo Castagna, tirati in ballo nel lungo speciale de Le Iene, volevano preferire il silenzio e per tempo non hanno replicato alle accuse o insinuazioni fatte dai servizi di Monteleone, ma ora dopo il clamore suscitato dall’ultimo speciale in prima serata, hanno deciso di reagire. “Da aprile dello scorso anno sino a ieri, siamo stati fatti oggetto di un’incredibile ed ingiusta campagna di sospetti, con azioni radio-televisive rivolte non ad una asserita verità e nemmeno ad un esercizio (sterile) di revisione di prove già spese ed a processi ormai esauriti, ma ad insinuare nel pubblico un sospetto infame su Pietro. L’insinuazione, tanto più fintamente celata, è ancora più grave di una accusa plateale: semina il dubbio e rovina per sempre chi, così, è vittima due volte“.
Strage di Erba, la Leosini: “In atto campagna innocentista”
A Storie Maledette, Franca Leosini è voluta partire dalla vita di Raffaella, per delineare la realtà umana di tutta la vicenda. “Non è per ripercorrere l’orrore, ma è perché all’interno di un vento revisionista, innocentista verso Rosa e Olindo, si annida il tentativo di insinuare che la responsabilità sia di un familiare” esordisce la giornalista. “Un vento innocentista, sostenuto da alcuni organi di informazione” che indica in Pietro Castagna “il responsabile dell’atroce mattanza”.