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Maria Chindamo scomparsa: l’appello disperato del fratello

Sono passati più di due anni da quando l’imprenditrice di Reggio Calabria Maria Chindamo è scomparsa nel nulla mentre si recava a lavoro in auto. In occasione delle festività natalizie, Vincenzo Chindamo, fratello della 44enne, lancia un ultimo disperato appello sulle pagine del settimanale Giallo. L’uomo esprime tutta la sofferenza nel passare il Natale senza la sorella e sollecita la popolazione a dire la verità sul caso.

E’ il secondo Natale che trascorro senza mia sorella Maria. Con le condividevo tutto, i momenti belli ma anche quelli brutti. Anche quando capitava di passare il giorno della Vigilia in case diverse, alla mezzanotte Maria era sempre la prima persona che sentivo per gli auguri. La sua sola presenza portava allegria. Era sempre paziente, determinata e affettuosa. Quando penso che lei non c’è più, mi manca l’aria. Perché Maria per me non è stata una semplice sorella. Era il mio angelo custode e io ero il suo“. Vincenzo poi si rivolge ai suoi concittadini, con la speranza che chi sa qualcosa si decida finalmente a parlare: “Guardate i vostri figli e pensate a Maria. Considerate che la vostra vita potrebbe avere più senso se sostituiste ai vostri silenzi azioni di amore verso il prossimo“.

Cosa è successo a Maria?

Di Maria Chindamo si sono perse le tracce la mattina del 6 maggio 2016. Quel giorno, la donna era uscita di casa con il suo fuoristrada per raggiungere la sua tenuta agricola, dove aveva appuntamento con i suoi operai alle 7 del mattino. Giunta a destinazione, Maria ha parcheggiato di fronte l’ingresso ed è scesa dall’auto per aprire il cancello manualmente. E’ esattamente in questo frangente – come scrive anche Giallo – che succede qualcosa. La donna potrebbe essere stata aggredita e rapita. Vengono trovate delle macchie di sangue sulla macchina e sul muretto di cinta della tenuta ma di Maria nessuna traccia. Gli inquirenti hanno subito seguito la pista dell’omicidio.

Il non funzionamento della telecamera di sorveglianza della tenuta agricola, fa pensare che sia stata manomessa proprio per compiere in tranquillità l’aggressione. C’è poi un particolare importante da non sottovalutare. La scomparsa della Chindamo è avvenuta nel giorno del primo anniversario della morte del marito, Ferdinando Punturiero, dal quale la donna si era separata. Maria si innamorò di un altro uomo e per questo chiese il divorzio dal marito, il quale, probabilmente, non accettò la separazione e nel maggio del 2015, dopo un lungo periodo di depressione, si tolse la vita. Maria Chindamo, in seguito al suicidio del marito, inizio ad occuparsi dell’azienda agricola dello stesso e continuò a frequentare la sua famiglia. L’ipotesi è che qualcuno abbia ucciso la 44enne per vendicare il suicidio del marito.

 

 

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