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Elena Santarelli e il dramma della malattia del figlio: “In fila la mattina in ospedale per fare la chemio”

Elena Santarelli è stata ospite della puntata di #CR4 – La Repubblica delle donne, il programma di Piero Chiambretti in onda su Rete 4. Nell’intervista l’amatissima attrice e showgirl è tornata a parlare della malattia del figlio Giacomo, 8 anni, colpito da una tumore cerebrale.  La showgirl, che prende le distanze da definizioni come mamma coraggio e mamma guerriera, come è stata spesso definita, raccontando: “Io mi sento solo la portavoce del progetto Heal per la ricerca sui tumori cerebrali in età pediatrica […] Faccio il possibile come personaggio per portare aiuti alla ricerca […] In televisione sorridiamo e la gente pensa che tutto quello che mostriamo su Instagram sia la verità, ma poi c’è una ferita enorme dentro che posso vedere solo io e può conoscere forse solo mio marito e gli amici più cari”. 

Una lotta dura e faticosa quella della famiglia di Elena Santarelli, che non perde occasione per lanciare messaggi di speranza e positività anche sui social: “[…] Io da mamma sono molto positiva. Serve l’allegria, serve il sorriso, mio figlio non mi ha mai visto triste. Questo credo sia la carta vincente per arrivare spero presto all’obbiettivo finale”. 

Elena Santarelli e le critiche social

Inevitabile poi il riferimento alle critiche social degli immancabili hater, la moglie di Bernardo Corradi puntualizza: “[…] Ieri ho visto la mamma di un bambino che era in ospedale, truccata e profumata con il rossetto com’è giusto che sia, però io vengo attaccata perché lavoro in televisione, alle altre mamme non viene detto nulla. Ci sono mamme che fanno la chemio con i figli. Con la legge 104 prendono il permesso vanno a fare la chemio e poi tornano a fare il loro lavoro. Io perché lavoro in televisione allora dovrei stare al capezzale di mio figlio […]”. 

Come sta Giacomo?

Il figlio di Elena Santarelli sta continuando le cure: “In questo momento sono in day hospital. Io vado la mattina prendo il mio numeretto faccio la fila per la chemio, che è una cosa molto strana perché io fino a un anno fa prendevo il numeretto per andare a prendere il pane al supermercato. E fa un effetto strano andare in ospedale mettersi in fila prendere il numeretto per far fare la chemio al proprio figlio“. 

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