Strage di Erba, i Castagna: “Olindo e Rosa colpevoli, il resto è fango”
Ha preso il via il 16 dicembre 2018, la nuova stagione di Storie Maledette. Nel cuore ferito della strage di Erba, il titolo della puntata. Ospiti in studio per essere intervistati da Franca Leosini i fratelli Pietro e Beppe Castagna. Questi ultimi, nel terribile massacro di Via Diaz, persero la madre Paola Galli, la sorella Raffaella e il nipotino Youssef. Il focus della trasmissione sulla strage di Erba si era reso in necessario, per la Leosini, dopo alcune recenti inchieste. Inchieste televisive che hanno tentato di ribaltare la decisione di 26 giudici che in 3 gradi di giudizio hanno condannato Rosa e Olindo come colpevoli del massacro dell’11 dicembre 2006.
“Siamo sopravvissuti ai nostri cari, purtroppo, ma non ci aspettavamo un simile accanimento contro di noi. Dopo che le nostre vite sono state mutilate, il fango” affermano i Castagna in studio. Pietro e Beppe, infatti, pur essendo stati riconosciuti da tre sentenze come vittime, oggi sono finiti nel mirino della difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi, che hanno recentemente chiesto la revisione del processo che li ha condannati all’ergastolo come assassini. “Non è per ripercorrere l’orrore, ma è perché all’interno di un vento revisionista, innocentista verso Rosa e Olindo, si annida il tentativo di insinuare che la responsabilità sia di un familiare” esordisce così Franca Leosini, che poi aggiunge: “Un vento innocentista, sostenuto da alcuni organi di informazione” che indica in Pietro Castagna “il responsabile dell’atroce mattanza”.
“Alcuni hanno parlato della nostra tragedia come di una partita di calcio…”
Sono stati due i programmi televisivi che hanno parlato della vicenda innalzando questo “vento innocentista”. Si tratta di Tutta la Verità – Il Caso Erba, andato in onda su Nove, che apriva a scenari diversi da quelli appurati in via processuale e che in qualche modo gettavano ombre proprio sui fratelli Castagna. Poi, ancora più di recente, è arrivata l’inchiesta de Le Iene, culminata con l’intervista in carcere ad Olindo.
“Alcuni hanno parlato della nostra tragedia come di una partita di calcio e dei colpevoli come se fossero in nomination per il Grande Fratello – dichiara Beppe – come se si potesse dire tutto e il contrario di tutto e poi bruciarlo in pochi secondi”. “Nostro padre (Carlo Castagna, morto pochi mesi fa) ha vissuto gli ultimi giorni della sua vita in un clima di amarezza e dolore. Ho perdonato Olindo e Rosa – diceva sempre – ma, loro sono i colpevoli, non esiste altro. Tutto il resto è fango“. Beppe poi conclude: “Noi siamo certi che siano stati loro, non ci saremmo mai accontentati di un capro espiatorio“.
Strage di Erba: si riapre il caso? Ministro ordina ispezione
Sarebbe di qualche giorno fa la richiesta del Ministro della Giustizia alla Procura di Como. Alfonso Bonafede ha infatti richiesto l’acquisizione degli atti relativi alla Strage di Erba. Il ministro sembrerebbe ora avere qualche perplessità su alcuni aspetti dell’indagine e sull’istruttoria. Ragion per cui ha avviato una ispezione e ha chiesto alla Procura di Como di trasmettere tutte le carte dell’inchiesta a Roma.
La richiesta del dicastero è arrivata due settimane fa nel capoluogo lariano ed è finita sul tavolo del procuratore Massimo Astori, che aveva coordinato l’inchiesta sulla strage di Erba, avvenuta l’11 dicembre 2006, poi affiancato da altri magistrati. Il riserbo è totale a Palazzo di Giustizia ma, stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, trapela il disappunto per un intervento che nessuno si sarebbe mai aspettato su un caso chiuso e archiviato. Il procuratore Nicola Piacente ha preferito non commentare.