Ossa in Vaticano, ultime notizie: sono antecedenti al 1983
Sono antecedenti al 1983 le ossa rinvenute a fine ottobre sotto un pavimento della Nunziatura Apostolica di Via Po a Roma. E’ quello che emergerebbe dai primi accertamenti delle analisi effettuate con il metodo del carbonio 14, un principio usato per datare i reperti più antichi. A riportare la notizia è il quotidiano Repubblica. Se questo fosse confermato, i resti apparterrebbero dunque ad una persona vissuta in un periodo precedente quello della scomparsa delle due quindicenni Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Stando poi a quanto riportato dal giornalista investigativo Fabrizio Peronaci, alcuni dei super-tecnici al lavoro escluderebbero che possa trattarsi di ossa di 35 anni fa. Questi propenderebbero, infatti, per una sepoltura collocabile non prima di 60 anni fa. Il che avrebbe richiesto approfondimenti.
Due i laboratori a lavoro
Al momento sono due i laboratori che, sotto la guida del medico legale Gianni Arcudi, stanno lavorando sulle ossa. Un laboratorio di genetica forense e un laboratorio di merceologia. Il primo si occupa dell’analisi morfologica delle strutture ossee, quella che consentirà di accertare il sesso e l’età del soggetto o dei soggetti e di datare i resti; il secondo, invece, è al lavoro per determinare le caratteristiche fisico-chimiche del terreno dove sono state rinvenute le ossa. Solo al termine di queste accurate analisi, sarà possibile conoscere a quali e quante persone appartengano i resti. La Nunziatura, ricordiamo, è un immobile di proprietà dello Stato Vaticano ma le indagini sono a capo della Procura di Roma, la quale ha aperto un fascicolo per omicidio.
In attesa dell’esito degli esami, la famiglia Orlandi ha intanto nominato un consulente tecnico di parte per l’identificazione dei resti. Si tratta dell’ex ufficiale del Ris Giorgio Portera. Il genetista aiuterà la famiglia della ragazza scomparsa nel 1983 a sciogliere qualsiasi dubbi in merito all’identità delle ossa. Portera è stato in passato consulente della famiglia di Yara Gambirasio e prenderà parte alle operazioni di comparazione tra il Dna della famiglia Orlandi e quello dei resti.
Ossa in Vaticano, il cardinale Parolin: “Dalla Santa Sede mai collegamenti con Emanuela Orlandi”
Da parte della Santa Sede nessun alcun collegamento con Emanuela Orlandi. A dirlo il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, a proposito della vicenda del ritrovamento delle ossa nella sede della Nunziatura. E’ quanto riporta il sito dell’Ansa. “Non so chi ha messo in relazione questa vicenda con il caso Orlandi”. E’ quanto dichiarato dal cardinale e riferito dal Sir, l’agenzia dei vescovi.
“Da parte della Santa Sede – ha assicurato – non è stato fatto alcun collegamento con il caso di Emanuela Orlandi“. Interpellato sul motivo per cui la Segreteria di Stato, in occasione del ritrovamento delle ossa, abbia immediatamente avvertito la Procura di Roma, Parolin – riferisce sempre il Sir – ha spiegato: “Per ragioni semplicemente di trasparenza, perché non ci siano recriminazioni sul fatto che la Santa Sede abbia tenuto nascosto qualcosa. Le cose si fanno con la maggior apertura e la maggior trasparenza. Sono stati trovati dei resti, si è voluto sapere esattamente cosa si stesse facendo, di chi fossero, e quindi è stato chiesto aiuto all’Italia”.