Omicidio Noemi Durini, Lucio Marzo ha un complice?
Si torna a parlare dell’omicidio di Noemi Durini, la sedicenne di Specchia (LE) uccisa il 3 settembre 2017 dal fidanzato Lucio Marzo. Lo scorso 4 ottobre, il gip ha condannato il giovane di Montesardo a 18 anni e 8 mesi di carcere per aver commesso l’atroce delitto. Il caso, però, presenta ancora dei punti oscuri. l sospetto principale è che Lucio abbia avuto un complice, forse gli stessi genitori del ragazzo.
Il gip, Vincenzo Brancato, nell’udienza di ieri 15 novembre 2018, si è riservato di decidere sulla posizione di questi ultimi. A commentare la notizia è stato il papà di Noemi, ai microfoni de La Vita in Diretta, preannunciando che se la posizione dei genitori di Lucio verrà archiviata “inizierò la Terza Guerra Mondiale“. Lo stesso, aveva riferito: “Il signor Biagio è stato molto scaltro e intelligente, ma sono sicuro che loro sapevano dove stava mia figlia e non hanno fatto niente. Avevano il dovere di proteggerla come genitori come me, e invece non l’hanno fatto. Lucio come ha fatto ad occultare il corpo e lavare la macchina in un’ora e un quarto? O è Arsenio Lupin o è stato aiutato. Spero che riaprano le indagini, altrimenti farò una battaglia incredibile. Io sono fiducioso e ho pazienza, aspetto”.
Noemi aveva scoperto un giro di droga?
A parlare del caso è stata poi, sempre nella giornata di ieri, la trasmissione Quarto Grado. Alle telecamere di Gianluigi Nuzzi è intervenuta la signora Imma, madre della sedicenne. “Voglio giustizia per Noemi, sono fiduciosa. Deve riposare in pace”, ha dichiarato. A venir fuori è poi un dettaglio interessante. Sembrerebbe, infatti, che il risentimento nei confronti della figlia fosse dovuto al fatto che la ragazza aveva scoperto un giro illegale di sostanze e aveva bruciato un quantitativo considerevole all’interno di un nascondiglio. La reazione dei genitori di Lucio non si è fatta attendere. “Non abbiamo paura della verità. Se indagano è meglio…” commenta la madre. “Sono indignato per quello che ho sentito. Devono smetterla di gettare fango sulla mia famiglia” le parole del padre di Lucio. Alle loro esternazioni, la signora Imma replica con fermezza: “Non voglio comunicare con questi soggetti. La paura non appartiene a me ma a chi commette degli orrori”.
Noemi Durini, intercettazione scioccante: “Papà, quando l’ho seppellita respirava ancora”
Un’intercettazione scioccante quella tirata fuori dall’accusa nel processo riguardante l’omicidio di Noemi Durini. La frase in questione riguarda un colloquio tra Lucio Marzo e suo padre, avvenuto il 19 ottobre del 2017 presso l’istituto dei minori in cui il ragazzo si trovava dopo la confessione del delitto. A rendere noto questo particolare è il giornalista Erasmo Marinazzo per Il Mattino. Il giovane di Montesardo nella conversazione ammette che Noemi Durini era ancora viva quando lui la seppellì con le pietre, quella mattina del 3 settembre dello scorso anno. “Il colpo… e poi i sassi che gli davo in testa… ma dopo che io ho fatto tutto… io ho messo le pietre ma lei… cercava di muoversi…. però c’erano talmente tante pietre che non riusciva a muoversi. Quindi è morta direttamente”. Questa intercettazione si colloca prima dei risultati dell’autopsia, che misero in luce l’agonia della studentessa di Specchia rivelando che morì per soffocazione indiretta causata dal peso dei sassi sul suo corpo.