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Ossa ritrovate nella Nunziatura: non sono della moglie del custode

Non sono della moglie del custode le ossa ritrovate sotto un pavimento della Nunziatura Apostolica di Via Po a Roma nei giorni scorsi. A dare la notizia Chi l’ha visto. Stando a quanto riportato dal programma di Rai 3, infatti, la moglie del custode non sarebbe mai scomparsa. “Non è scomparsa la donna indicata da alcune ipotesi circolate sull’identità delle ossa ritrovate in una dependance della Nunziatura Apostolica di via Po. Secondo fonti di Chi l’ha visto?, i resti non possono quindi essere della moglie del custode Pino, che ha alloggiato nell’edificio all’interno di Villa Giorgina, perché lei non è scomparsa. A sostegno dell’ipotesi si era anche parlato di frequenti litigi fra i due che avrebbero potuto degenerare addirittura in un omicidio. Sulle ossa sono attesi oggi i primi risultarti della analisi della Scientifica” questo il comunicato della trasmissione.

Mentre cade questa pista, dovrebbero essere noti in giornata i primi risultati medico-legali degli esami sui resti umani recuperati lo scorso 30 ottobre. Attendono, intanto, le famiglie di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, le due quindicenni scomparse da Roma nel 1983. “Il luogo del ritrovamento è vicino al cinema che io e Mirella frequentavamo da ragazzine – dice Antonietta Gregori – e a 10 minuti da casa nostra“. Per quanto riguarda la famiglia Orlandi, Pietro, fratello di Emanuela, ha rilasciato nelle ultime ore interviste in cui ricorda la presunta trattativa andata in scena tra il procuratore di Roma Giancarlo Capaldo e alcuni rappresentati del clero, nel 2012.

Le dichiarazioni di Pietro Orlandi

“Il ritrovamento di quelle ossa, mi ha ricordato quell’incontro ce c’era stato in Vaticano. Nel 2012 il magistrato che si è occupato dell’inchiesta, Giancarlo Capaldo, viene convocato in Vaticano. Vengono fatte due richieste – spiega – . La prima è che fosse la magistratura ad occuparsi della tomba di De Pedis, la seconda, quella più importante e assurda è che chiedevano alla magistratura un aiuto per risolvere la questione di Emanuela. Per questo erano disposti a dare al magistrato il fascicolo con dei nomi di personalità che avevano avuto responsabilità in questa vicenda. Al che il magistrato chiese che la famiglia più che i responsabili avrebbe voluto trovare il corpo. E la risposta è stata assurda, perché è stata va bene. Parole forti quelle di Pietro Orlandi, che poi conclude: “Come disse Papa Francesco chi tace è complice: per me sono tutti complici“.

Il comunicato della Santa Sede

E’ del 30 ottobre 2018, il comunicato della Sala Stampa della Santa Sede sul ritrovamento di ossa nella Nunziatura Apostolica. “Durante alcuni lavori di ristrutturazione di un locale annesso alla Nunziatura Apostolica in Italia, sita in Roma, Via Po 27, sono stati rinvenuti alcuni frammenti ossei umani. Il Corpo della Gendarmeria è prontamente intervenuto sul posto, informando i Superiori della Santa Sede che hanno immediatamente informato le Autorità italiane per le opportune indagini e la necessaria collaborazione per la vicenda. Allo stato attuale il Procuratore Capo di Roma, Dott. Giuseppe Pignatone, ha delegato la Polizia Scientifica e la Squadra Mobile della Questura di Roma al fine di stabilire l’età, il sesso e la datazione della morte“.

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