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Emanuela Orlandi, ossa di donna scoperte sotto un pavimento rifatto negli anni 80

Apparterrebbero ad una donna morta forse trent’anni fa le ossa rinvenute nella Nunziatura Apostolica di via Po a Roma. Il mistero attorno a questa clamorosa scoperta diventa sempre più fitto. Soprattutto perché il pavimento dove sono stati recuperati i reperti sembra che sia stato ristrutturato proprio negli anni ’80. Se non addirittura nell’83, esattamente lo stesso anno in cui Emanuela Orlandi è scomparsa. Per la verità, però, bisognerà aspettare ancora qualche giorno. I risultati degli esami del Dna, effettuati dalla Scientifica, arriveranno, molto probabilmente, settimana prossima. Nel frattempo, le ultime indiscrezioni dicono che i resti rinvenuti apparterrebbero ad una donna, presumibilmente giovane. L’evidenza sarebbe emersa dall’esame delle ossa del bacino.

Ma non è tutto. Le ossa, ritrovate durante i lavori di rifacimento del pavimento, potrebbero appartenere a due persone differenti. Accanto allo scheletro trovato in condizioni parzialmente buone (con il cranio composto e due molari), la polizia Scientifica ha, infatti, recuperato altre ossa. E allora, si capisce perché la procura di Roma sta indagando per omicidio volontario e vuole comparare il Dna con quello della famiglia di Mirella Gregori, l’altra giovanissima sparita nel nulla. La fine della sedicenne, figlia del titolare di un bar di via Volturno, è da sempre accomunata a quella della Orlandi, in quanto vicina nei tempi e nelle modalità.

Nuovo sopralluogo

Al momento ci si chiede se il ritrovamento sia stato veramente casuale, e anche se accanto ai corpi sia stato recuperato qualcosa che possa ricondurre inequivocabilmente a Emanuela Orlandi: un indumento, un oggetto, una catenina, un anello. Per questa ragione, l’altra sera la polizia ha effettuato un nuovo sopralluogo a Villa Giorgina, per verificare se ci sia altro da analizzare. Gli esami permetteranno di stabilire con certezza sesso, età, causa ed eventuale data del decesso. E questa prima tranche di analisi richiederà alcuni giorni. Solo dopo gli investigatori proseguiranno con il resto degli accertamenti, sperando che i frammenti ossei siano in buone condizioni e permettano al codice genetico di parlare.

Emanuela Orlandi, la famiglia: “Vogliamo la verità su quelle ossa”

Dopo il misterioso ritrovamento di ossa, Laura Sgrò, legale della famiglia di Emanuela Orlandi, commenta l’accaduto. La scoperta è avvenuta in un locale annesso alla sede della Nunziatura apostolica di via Po, a Roma. “Chiederemo alla procura di Roma e alla Santa Sede in che modalità sono state trovate le ossa. Come mai il ritrovamento è messo in relazione con la scomparsa di Emanuela Orlandi o Mirella Gregori. Il bollettino emesso dalla Santa Sede fornisce poche informazioni” queste le parole dell’avvocato. 

Il comunicato della Santa Sede

E’ del 30 ottobre 2018, il comunicato della Sala Stampa della Santa Sede sul ritrovamento di ossa nella Nunziatura Apostolica. “Durante alcuni lavori di ristrutturazione di un locale annesso alla Nunziatura Apostolica in Italia, sita in Roma, Via Po 27, sono stati rinvenuti alcuni frammenti ossei umani. Il Corpo della Gendarmeria è prontamente intervenuto sul posto, informando i Superiori della Santa Sede che hanno immediatamente informato le Autorità italiane per le opportune indagini e la necessaria collaborazione per la vicenda. Allo stato attuale il Procuratore Capo di Roma, Dott. Giuseppe Pignatone, ha delegato la Polizia Scientifica e la Squadra Mobile della Questura di Roma al fine di stabilire l’età, il sesso e la datazione della morte“.

 

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