Yara Gambirasio, Bossetti è innocente? Le ultime dichiarazioni
Caso Yara Gambirasio: Massimo Bossetti è innocente? Dopo la condanna all’ergastolo confermata dalla Corte di Cassazione, Bossetti è tornato alle cronache. Nonostante sia stato riconosciuto come il colpevole del tremendo omicidio della piccola ginnasta di Brembate, alcuni credono ancora nella sua innocenza.
A sostegno della sua incolpevolezza, esistono ben 20 motivi che proverebbero che Bosetti è innocente. Portati alla ribalta dagli avvocati del muratore di Mapello i 20 motivi avevano riaperto il caso e fatto cambiare idea anche ai più scettici. Le prove ruotano principalmente attorno alla traccia del DNA, ma non solo. Oggetto di dibattito sono anche i filmati che ritraggono un furgone (per la Procura si tratta di Bossetti, mentre la difesa non è concorde) e la compatibilità delle fibre dei sedili della vettura del muratore di Mapello con quelle trovate sul corpo di Yara Gambirasio. Gli avvocati difensori ritengono che, come lo stesso Bossetti afferma nella telefonata con la moglie, i giudici debbano almeno rinviare a giudizio il muratore con la richiesta coatta di nuove perizie. Il 12 ottobre scopriremo la decisione della Suprema Corte sul futuro di Massimo Bossetti, il quale attenderà la sentenza in carcere.
Yara Gambirasio, parlano i genitori: “Giustizia è fatta. Ora vogliamo solo ricordare Yara in pace”
A pochi giorni dalla sentenza che ha condannato definitivamente Massimo Bossettiall’ergastolo, Fulvio Gambirasio e Maura Panarese, i genitori di Yara, lasciano le prime dichiarazioni. Le loro parole vengono affidate agli avvocati Andrea Pezzotta ed Enrico Pelillo e sono riportare sul settimanale Giallo. “Ora che giustizia è fatta, pretendiamo il silenzio. Vogliamo ricordare nostra figlia in santa pace. Siamo impegnati nell’associazione a lei dedicata, che abbiamo chiamato La passione di Yara. Ci dedichiamo a questa associazione, al lavoro e alla crescita degli altri nostri meravigliosi figli. Adesso, però, basta. Abbiamo diritto ad avere un po’ di silenzio”.