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Caso Francesco Presti Lamberti: Le Iene mostrano le foto dell’omicidio [IMMAGINI FORTI]

Omicidio Francesco Presti Lamberti: il programma di inchiesta di Italia 1, Le Iene, ha dedicato un ampio servizio all’omicidio di Francesco Presti Lamberti, ucciso il 29 maggio 2017 per mano del coetaneo Alex Pititto. Tanti sono però ancora gli interrogativi aperti sul caso. 

La morte di Francesco Presti Lamberti

Il servizio de Le Iene si apre con le immagini shock del corpo senza vita di Francesco Prestia Lamberti riverso in terra, in piena campagna. Le immagini sono state scattate dai carabinieri poco dopo aver rinvenuto il cadavere di Francesco a à Vindacitu, a Calabrò di Mileto. L’inviato del programma di Italia 1, attraverso testimonianze e immagini, ha cercato di ricostruire la vicenda ed evidenziando le incongruenze del racconto del reo confesso Alex Pititto. L’interrogativo più grande è quello che riguarda l’arma del delitto, una pistola, mai ritrovata dopo l’uccisione. C’è da sottolineare che il ragazzo, come testimoniato nel servizio, fa parte di una delle famiglie più potenti della ‘ndrangheta. Il movente dell’omicidio sarebbe la gelosia ossessiva per una coetanea. 

La testimonianza

Fondamentale nella ricostruzione televisiva diventa l’intervista al testimone chiave della vicenda, chiamato “Paolo”. Il ragazzo nel racconto de Le Iene è colui che accompagnò in auto i due amici nella località di aperta campagna dove si consumò l’uccisione di Francesco. Lo stesso che racconta lo scambio di battute con Pititto al suo ritorno in macchina da solo dopo aver ucciso Prestia Lamberti. Paolo è il testimone chiave che sbugiarda quanto dichiarato in caserma da Pititto. La mamma di Francesco, Marzia Luccisano, alla fine del servizio ha invitato ancora una volta a parlare coloro che conoscono i tasselli mancanti di questo intricato puzzle. Francesco è stato vittima di una morta assurda e inspiegabile e sopratutto non ancora del tutto chiara.

La sentenza dei giudici 

Nella sentenza dei giudici, il tribunale dei minori riconosce la colpevolezza di Pititto in relazione ai vari reati contestati. Oltre all’omicidio ci sono anche i reati legati al possesso e porto d’armi, che secondo i giudici sono “Consumati in esecuzione di una medesima preordinazione criminosa“, il cui movente sarebbe da individuarsi nella “gelosia e anzi dal vero e proprio senso del possesso che Pititto nutriva nei confronti della Tomeo, tanto da non tollerare che altri si sentissero o provassero interesse per lei, nonostante loro due non fossero più fidanzati”. 

Photo Credits Le Iene

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