La fine del mondo è vicina: l’ultima scioccante profezia
Il 2018 è stato un anno ricco di previsioni per la presunta fine del mondo; la prima data indicata in cui sarebbe dovuto finire il mondo era il 24 giugno, per la quale era stata anche predetta un’ora esatta con tanto di minuti e secondi: 15:52 e 37 secondi. Non è finita qui, perché a quanto pare gli ultimi mesi del 2018 dovrebbero essere ancora molto turbolenti; a quanto pare questo dovrebbe essere l’anno delle previsioni catastrofiche e secondo alcune traduzioni della Bibbia si preannuncia la fine del mondo, sempre più vicina a noi. A maggio sarebbero dovute iniziare le cosiddette “tribolazioni” fino all’avvento di un Anticristo. Anche Nostradamus avrebbe predetto una data per la fine del mondo nel 2018 e la collocherebbe esattamente il 16 dicembre a causa di un tremendo terremoto che si verificherebbe negli Usa per il passaggio di una cometa.
LA PROFEZIA DEL VITELLO ROSSO
È nato in Israele un esemplare di vitello rosso. La venuta al mondo di questo particolare essere, secondo le sacre scritture cristiane ed ebraiche, preannuncerebbe la fine dell’universo, in quanto porterebbe “la promessa di ripristinare la purezza nel mondo”. A rivelare la nascita dell’animale è stato il “The Temple Institute”, pubblicando in internet un filmato in cui si vede il giovane vitello. Per l’Ebraismo, in particolare, il sacrificio di un vitello rosso precederebbe la costruzione del terzo tempio a Gerusalemme e questo annuncerebbe l’arrivo del Messia. I teologi cristiani hanno invece collegato la costruzione del terzo tempio al giorno del giudizio. Forse però non c’è da preoccuparsi sulla fine apocalittica, in quanto ci sono ancora delle perplessità sulla nascita dell’animale. Stando quanto riportato da Breaking Israel News, infatti, questo esemplare sarebbe stato generato artificialmente, impiantando embrioni di red angus in tradizionali mucche domestiche israeliane. L’animale inoltre, per far si che la profezia sia veritiera, deve rispettare alcuni requisiti particolari, come quello di essere scevro da qualsiasi macchia. Per queste ragioni il vitello rosso sarà attentamente esaminato da una commissione di rabbini del “The Temple Institute”.