Vittorio Brumotti di “Striscia la Notizia” aggredito a Palermo: sassi e spari contro l’auto
Il tutto è accaduto nel quartiere Zen, periferia di Palermo, intorno le ore 16 di domenica 25 febbraio. Brumotti e la sua troupe stavano girando un servizio sullo spaccio di stupefacenti quando sono stati accerchiati da una ventina di persone, che hanno iniziato a lanciare sassi. Successivamente anche uno sparo.
Ancora un’aggressione per Vittorio Brumotti. L’ennesima. Stavolta è accaduto nel quartiere Zen, alla periferia di Palermo, dove l’inviato di Striscia la Notizia e la sua troupe stavano per girare un servizio relativo allo spaccio di droga. Già nei giorni precedenti Brumotti e i suoi collaboratori avevano presenziato le strade del quartiere per riprendere con delle telecamere l’attività illecita degli spacciatori, ma senza esporsi troppo. Nella giornata di domenica 25 febbraio, invece, si sarebbero dovute svolgere alcune interviste agli abitanti del quartiere, per chiedere loro se conoscessero i pusher.
La vicenda si è sviluppata in questo modo: appena scesa dall’auto, la troupe è stata aggredita da un folto gruppo di persone, una ventina, che ha iniziato a lanciare sassi e poco dopo, dal balcone di un palazzo circostante, un grosso masso di cemento è stato buttato sul tetto della macchina. Appena rientranti nell’auto per sfuggire all’aggressione, un proiettile di calibro 12 ha perforato la portiera ed è un miracolo che nessuno si sia fatto male. Sul posto i carabinieri della compagnia di San Lorenzo stanno eseguendo i rilievi. Non è la prima volta che in questo quartiere del capoluogo siciliano avvengono fatti simili: qualche settimana fa anche un autobus è stato colpito da pietre e dal proiettile di una carabina.
Come già anticipato, Brumotti non è nuovo ad aggressioni mentre tenta di girare un servizio. Andando in ordine, l’aggressione più recente era avvenuta a Napoli a fine gennaio, nel Rione Traiano. Precedentemente invece, il 7 febbraio, l’inviato di Striscia era stato addirittura aggredito da un bambino di 14 anni, a Caivano. In entrambi i casi sempre mentre si tentava di documentare lo spaccio di droga. Il servizio di Palermo verrà comunque mandato in onda nei prossimi giorni.
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