Tiberio Timperi condannato per diffamazione dall’ex moglie
Nel 2010 durante alcune interviste, Tiberio Timperi aveva dichiarato di come il rapporto con il figlio fosse ostacolato dall’ex moglie che non gli permetteva di vederlo. Oggi, il conduttore, viene condannato a pagare un’ammenda di 1.500 euro per averla diffamata pubblicamente.
Tiberio Timperi, giornalista e conduttore televisivo di Uno mattina in famiglia, è alle prese con un fatto davvero scomodo. Nel 2005 ha divorziato dalla sua ex moglie, con cui per altro è stato sposato solo un anno, e da cui ha avuto un figlio, Daniele. Il conduttore, nel 2010, durante un’intervista ha raccontato il suo dolore per non riuscire a vedere il figlio, affidato alla madre. In una lettera-confessione, infatti, ha scritto di come una volta è stato costretto a chiamare i carabinieri per passare del tempo con il ragazzo.
Tiberio ha preso la decisione di raccontare al settimanale Panorama, precisamente il 10 settembre 2010, alcuni degli episodi che negli anni si sono verificati e che troppo a lungo sono stati taciuti, dichiarando, inoltre, di come molti padri siano, da sempre, vittime di soprusi da parte delle ex mogli, che per vendicarsi non permettono di vedere i propri figli. Nel corso di un’intervista ha spiegato: ” Noi padri separati chiediamo giustizia. Sono un bravo papà, mi hanno trattato come fossi un criminale. La mia colpa? Quella di essere un affidatario di seconda, in un paese matriarcale dove la legge continua a essere più uguale per le mamme. Io non posso vedere liberamente mio figlio, nonostante questo sia esplicitamente previsto nel provvedimento del tribunale. Non riesco a parlarci per telefono. La madre non risponde ai carabinieri né ai miei telegrammi: anche il suo avvocato non risponde ai fax del mio. Questo si chiama sottrazione di minore, minore che può essere manipolato da una madre malevola”.
Queste dichiarazioni sono costate care a Timperi, l’ex moglie, Orsola Gazzaniga, infatti, ha denunciato il conduttore per diffamazione. Dopo numerose udienze ed accertamenti il giornalista è ora costretto a pagare un’ammenda di 1.500 euro.