L’assemblea dei soci di Fenice Srl, tenutasi il 20 marzo 2025, ha visto un acceso confronto tra l’amministratore unico Claudio Calabi e i rappresentanti del socio di minoranza Pasquale Morgese. Morgese, che detiene il 27,5% delle azioni della società dell’influencer Chiara Ferragni, ha votato contro il bilancio 2023 e l’aumento di capitale di 6,4 milioni di euro. I legali di Morgese hanno sollevato diverse contestazioni nei confronti di Calabi, riguardanti vari aspetti del bilancio e della gestione aziendale.
Le contestazioni di Morgese
I legali di Pasquale Morgese hanno messo in discussione numerosi punti relativi ai conti della Fenice Srl. Tra le questioni sollevate, ci sono gli accantonamenti e le prospettive future della controllata Fenice Retail. Morgese ha espresso preoccupazione per la gestione e per l’assenza di certezze riguardo alla ripatrimonializzazione della società. In risposta, Calabi ha dichiarato di aver sempre operato nell’interesse della società, cercando di garantire la tutela dei soci e dei creditori. Nel verbale dell’assemblea, Calabi ha respinto le accuse, affermando che le sue decisioni sono state guidate dalla necessità di affrontare una situazione di estrema difficoltà.
In particolare, il manager ha sottolineato come alcuni soci abbiano esercitato un controllo eccessivo sulla gestione, permettendo loro di avere una visione dettagliata della situazione patrimoniale. Calabi ha definito le richieste avanzate da Morgese e dagli altri soci come strumentali, sostenendo che fossero motivate da interessi in conflitto con quelli della società. Questo scambio di opinioni ha messo in evidenza la tensione esistente tra i soci e la direzione aziendale.
Le prospettive future di Fenice Srl
Riguardo al futuro della Fenice Srl, Claudio Calabi ha fornito alcune indicazioni sul budget per il 2025. Ha specificato che sono state delineate solo le linee guida per i prossimi mesi, senza fornire dettagli concreti. Calabi ha espresso la volontà di avviare interlocuzioni con soggetti nazionali e internazionali, ma ha chiarito che queste iniziative dipenderanno dalla continuità operativa della società.
La Fenice Srl rappresenta un elemento cruciale nell’ecosistema imprenditoriale di Chiara Ferragni, e le incertezze attuali potrebbero influenzare le strategie future. Calabi ha evidenziato la necessità di procedere con cautela, sottolineando che ogni passo deve essere valutato attentamente in base all’andamento dell’attività aziendale.
Possibili azioni di responsabilità
Un altro punto discusso durante l’assemblea è stata l’eventualità di un’azione di responsabilità nei confronti dei precedenti amministratori della Fenice. Calabi ha affermato che tale attività non rientra nelle competenze dell’organo amministrativo e ha ricordato che ogni socio ha il diritto di intraprendere tali azioni nelle sedi appropriate. Questa dichiarazione ha ulteriormente evidenziato le tensioni interne e il clima di sfiducia che caratterizza attualmente la società.
In sintesi, l’assemblea del 20 marzo ha messo in luce le divergenze tra la gestione di Calabi e le preoccupazioni espresse da Morgese e dai suoi legali. Le decisioni prese in questo contesto potrebbero avere ripercussioni significative sul futuro della Fenice Srl e sulle strategie imprenditoriali legate a Chiara Ferragni.