Il Grande Fratello, uno dei reality show più iconici della televisione italiana, sta affrontando una crisi senza precedenti. Quello che un tempo era un programma in cui il pubblico poteva decidere il destino dei concorrenti, è ora dominato da fanbase tossiche. La questione del televoto, strumento fondamentale per la partecipazione del pubblico, si è trasformata in una parodia di sé stessa, con risultati distorti e un clima di fanatismo che desta preoccupazioni.
Negli ultimi anni, il televoto ha visto un incremento di pratiche discutibili, superando il semplice sostegno ai propri beniamini. I gruppi di fan, organizzati e motivati, si sono mobilitati per alterare i risultati a favore dei loro “preferiti”. Queste fazioni non sono composte solo da appassionati del programma, ma da vere e proprie comunità online che operano con metodi ai limiti della legalità. Tra le pratiche più comuni si possono elencare:
- Utilizzo di VPN per aggirare le restrizioni geografiche.
- Creazione di migliaia di e-mail per gestire altri account di voto.
- Realizzazione di “baratti” di profili tra utenti per aumentare i voti.
La gravità della situazione è tale che il regolamento del programma, che stabilisce che i voti devono provenire solo da indirizzi IP italiani, viene sistematicamente ignorato.
Un caso emblematico è quello di Zeudi Di Palma, che ha messo in luce queste problematiche. Nella puntata di lunedì scorso, Zeudi ha ottenuto il 49,20% delle preferenze, un risultato sorprendente considerando che fino a quel momento non era particolarmente amata dal pubblico. L’analisi dei social media rivela che il sostegno per Zeudi è arrivato principalmente da fan brasiliani, motivati da una presunta relazione romantica tra Zeudi e una concorrente brasiliana, Helena. Questo fervore ha portato a un vero e proprio boom di voti, anche se molti di questi fan non seguono realmente il programma e non parlano italiano.
La situazione è diventata ancora più surreale quando alcuni fan hanno iniziato a promettere foto personali in cambio di voti, sollevando interrogativi etici e morali. La fanbase di Zeudi, identificata come “Zelena”, ha dimostrato di poter influenzare in modo determinante il televoto, facendo crollare il concetto stesso di meritocrazia all’interno del programma.
Anche Chiara Cainelli ha vissuto un’esperienza simile, con il suo sostegno completamente determinato dalla vicinanza al fandom di Zeudi. Durante un televoto, Chiara ha ottenuto il 39,53% delle preferenze, ma quando il suo supporto è venuto meno, è crollata a uno striminzito 0,95%. Questi cambiamenti repentini dimostrano come il televoto sia ormai influenzato non dalle qualità dei concorrenti, ma dalle strategie di gruppo.
La produzione del Grande Fratello sembra essere rimasta indifferente a questa situazione, ma le soluzioni potrebbero essere relativamente semplici. Ad esempio, l’introduzione di un sistema di verifica dell’account tramite numero di cellulare o documento d’identità prima di permettere il voto potrebbe limitare le pratiche scorrette. Inoltre, sarebbe opportuno rivedere i meccanismi di voto per ridurre il potere delle fanbase organizzate, adottando televoti flash o sistemi di voto che considerino l’intera casa in nomination.
Il rischio che corre il Grande Fratello è quello di alienarsi il suo pubblico. I telespettatori, frustrati dall’evidente distorsione del televoto, si stanno allontanando dallo show, come dimostrano i dati di ascolto in calo. La sensazione di impotenza tra il pubblico è palpabile: il vero spirito del programma, che dovrebbe essere basato sull’interazione tra concorrenti e telespettatori, sta venendo meno.
Alfonso Signorini, conduttore del programma, ha espresso più volte la sua preoccupazione riguardo ai risultati ottenuti, come nel caso dell’ingresso in finale di Jessica, frutto di strategie mirate piuttosto che di una reale preferenza del pubblico. Le eliminazioni di concorrenti come Iago, Luca e Amanda non riflettono più il volere del pubblico, ma piuttosto quello di fanbase organizzate e motivate.
In un contesto in cui il Grande Fratello sta perdendo il contatto con la sua audience, è essenziale che l’editore intervenga per ripristinare l’equilibrio e garantire che il televoto torni a essere uno strumento di vera partecipazione da parte del pubblico. Solo così il programma potrà riconquistare la fiducia dei telespettatori e tornare a essere un riflesso autentico della società che rappresenta.