Cibo a terra? Sfatata la regola dei 5 secondi
Gli esperti rivelano cosa avviene veramente in quei fatidici 5 secondi
Fino ad ora ci si è affidati alla regola dei 5 secondi in base alla quale il cibo caduto a terra può essere raccolto e mangiato. Ma gli esperti sfarebbero questo mito, spiegando cosa succede veramente.
In diverse occasioni è capitato di assistere a scene in cui il cibo caduto a terra veniva raccolto e mangiato (magari spolverato con un soffio), poiché la convinzione che entro i 5 secondi qualsiasi alimento non venisse contaminato era abbastanza diffusa. Tuttavia, adesso intervengono gli esperti e spiegano cosa avviene veramente in quei 5 secondi ‘incriminati’.
Sfatare un mito
La cosiddetta ‘regola dei 5 secondi’ ha resistito negli anni, superando allerte sulla sicurezza alimentare e studi sul caso. Tuttavia, l’evidenza scientifica dietro a questa credenza non è stata fino ad ora ben definita. A tal proposito, il portale delish.com ha intervistato il Dottor Bryan Quoc Le, in modo da comprendere in che modo avviene (o non avviene) la contaminazione del cibo nei fatidici 5 secondi. La prima risposta è che quando un qualsiasi alimento precipita rovinosamente, anche sul pavimento di casa, si riempie di batteri. Ne consegue che: più tempo resta a terra, maggiore è il tempo di esposizione alla contaminazione. Pertanto, questo non vuol dire che per i primi 5 secondi non si contamina, ma semmai che si contamina in maniera minore.
Ogni superficie, infatti, pure la più pulita, è piena di microrganismi potenzialmente dannosi. Il Dottor Bryan Quoc Le fa riferimento ad uno studio del 2007 pubblicato sul Journal of Applied Microbiology. In quest’ultimo si spiegava che la Salmonella Typhimurium, causa comune di malattie trasmesse dagli alimenti, può essere trasferita quasi immediatamente dopo il contatto. Inoltre, questo patogeno è talmente resistente da rimanere ‘vivo’ anche per un mese. “I batteri, compresi i patogeni – spiega il dottor Le – possono trasferirsi al cibo in cinque secondi o meno e proliferare su di esso“.
Come si contamina il cibo
È importante specificare che esistono dei fattori in grado di influenzare la concentrazione di batteri che finiscono negli alimenti. Innanzitutto il tipo di pavimento, quello liscio, per esempio, hanno più superficie che può entrare in contatto con il cibo, quindi più possibilità di contaminazione. I pavimenti che hanno crepe o fessure, al contrario, hanno un rischio di contaminazione più basso. Ma questo a prescindere che siano trascorsi o meno i 5 secondi. Una rilevanza è da riscontrare anche nel tipo di alimento. Come dichiara ancora l’esperto: “Se esso (l’alimento) ha molta acqua o è appiccicoso, raccoglierà una concentrazione di batteri molto più elevata rispetto agli alimenti secchi“.
Pertanto, la conclusione è che quella dei 5 secondi è solo una leggenda e, inoltre: “Se si ha un sistema immunitario debole, il pavimento è sporco o il cibo è umido, il rischio di ammalarsi aumenterà in modo esponenziale“. Ma per rassicurare anche tutte le mamme che si sono affidate a questa fatiscente regola fino ad ora, l’esperto tiene a precisare: “D’altro canto, se il cibo è secco, il pavimento è stato disinfettato di recente e si gode di buona salute, il rischio di ammalarsi diminuisce“. Ma non la contaminazione non si può escludere categoricamente.