La dieta dei centenari: il segreto di longevità
Una corretta alimentazione consente di vivere più sani e più a lungo
Mangiare bene e in maniera sana offre un importante supporto alla salute. In tal senso, conoscere la dieta dei centenari potrebbe rappresentare una potenziale scoperta del segreto di longevità.
Facendo riferimento ad un comunicato ufficiale lanciato, qualche tempo fa, dall’Associazione Italiana Gastroenterologi ed Endoscopisti Ospedalieri (AIGO), è possibile scoprire le caratteristiche della dieta dei centenari. Ovvero lo stile di vita e l’alimentazione tipo delle persone che vantano una terza età prolungata e in perfetta salute.
Il potenziale della dieta dei centenari
Al primo posto tra le regole della dieta dei centenari vi è: smettere di mangiare prima di essere sazi. Al secondo posto, invece, si consiglia di seguire la dieta mediterranea. Secondo quanto suggerito anche dalle ricerca AIGO, le persone in terza età avanzata consumano, in media, il 70% di vegetali (frutta solo al 20%, in quanto ricca di zuccheri) e il 30% di proteine magre, tutto condito con olio d’oliva. Come ha spiegato, nel corso del convegno annuale della Federazione Italiana delle Società Malattie Apparato Digerente (FISMAD) 2018, Gioacchino Leandro, Presidente dell’AIGO: “Il cibo è una vera e propria ‘medicina naturale‘“.
Leandro ha spiegato ancora: “Che cosa si mangia è molto importante ma altrettanto importante è quanto si mangia. Uno dei segreti di lunga vita è sintetizzato dal detto giapponese ‘Hara hachi bu’, cioè la raccomandazione di alzarsi da tavola quando si è sazi solo all’80%. Infatti, tutti gli studi sulle popolazioni dove si concentrano il maggior numero di centenari mostrano che questi ultimi hanno in comune una restrizione delle calorie assunte, compresa tra le 1200 e le 1500 al giorno. E la suddivisione dei macronutrienti è
molto simile a quella della nostra dieta mediterranea: 55% di carboidrati, 35% di grassi e 10% di proteine“.
Cosa mangiano i centenari (e ultracentenari)
Facendo un’analisi demografica sulle popolazioni mondiali che vantano maggiori rappresentati longevi (tra cui Villagrande Strisaili in Sardegna), è emerso che, oltre al patrimonio genetico, un ruolo fondamentale lo gioca l’alimentazione. La dieta dei centenari prevede, di base, la presenza di vegetali ad ogni pasto e poi la predilezione di grassi vegetali come noci, mandorle, olive e frutta a guscio. A questo si aggiunge la preferenza di farine integrali e la scelta di legumi, uova e formaggi come proteine e in minor parte anche pesce. Inoltre, gli alimenti consumati nella dieta dei centenari sono, in genere, non di origine industriale e poco raffinati.
Diversi studi dimostrano anche che la restrizione calorica, osservata nelle persone più longeve, potrebbe contribuire a ridurre alcune malattie. Ad esempio, si sono notati miglioramenti nel diabete di tipo 2, nei disordini cardiovascolari e in alcuni tipi di tumore. Tali effetti benefici si potrebbero spiegare tenendo presente che tanti dei meccanismi biochimici legati alla restrizione calorica coinvolgono alcune proteine, chiamate sirtuine. Quest’ultime proteggono l’organismo dallo stress ambientale, migliorano l’invecchiamento, possono prevenire alcuni tumori, contrastano la sindrome metabolica, riducono il tessuto adiposo e prevengono le malattie neurodegenerative, come ad esempio il morbo di Alzheimer. In definitiva, dunque, si può affermare che un’alimentazione corretta e sana migliora le funzioni dell’organismo e della salute e pertanto può contribuire alla longevità. Mangiare bene, quindi, può allungare la vita.