Riti+d%26%238217%3Bestate+e+quella+libert%C3%A0+sulla+pelle
velvetgossipit
/2024/08/17/riti-destate/amp/

Riti d’estate e quella libertà sulla pelle

Le tavolate di Ferragosto, il pedalò, giochi di gruppo sulla spiaggia. Ah, l'estate!

D’estate, la sensazione di liberà sulla pelle, forse, è il rito primario della stagione più calda. E per i più nostalgici possiamo aggiungerci anche l’ultimo giorno di scuola. Era l’inizio di una costante sensazione frizzantina. Ed eravamo tutti contenti.

L’estate, anzi no, le estati, vengono puntualmente vissute intensamente. Sarà il caldo a far vivere ogni istante di questa stagione con impeto. I vissuti si fermano quotidianamente nella nostra mente in un montaggio di istantanee felici a colori saturi e sovraesposti.

Estate riti. Crediti: Pixabay – velvetgossip

I ricordi estivi spesso sono fisici, si sentono sulla pelle come la sensazione di liberà durante la fredda doccia tra alberi e sassi dopo aver trascorso una giornata trascorsa al mare. E le passeggiate del tardo pomeriggio tra i vialetti di un villaggio? Bungalow e roulotte in mezzo a tanti bambini. Campeggio o meno, mare o montagna, quella sensazione sulla pelle di libertà è forse il rito primario dell’estate. Sono molti i riti che si celano attorno alla bella stagione rendendola perfino, spesso, magica.

Dal solstizio d’estate al Ferragosti: riti, più che tradizione

Il solstizio d’estate è il momento in cui il sole raggiunge il punto di declinazione massima rispetto alla terra. Questa, è la notte di riti fin dall’alba della storia, che con l’avvento del cattolicesimo si sono uniti alla celebrazione di San Giovanni Battista.  Fu lui, vestito di pelle di cammello a riconoscere Gesù come il figlio prediletto e a battezzarlo nelle acque del Giordano. Nella notte che precede la festa del santo, il 23 giugno, si accende un fuoco purificatore e propiziatore, si beve la rugiada dei campi e si raccoglie un “mazzetto di San Giovanni” fatto di fiori e erbe, come l’iperico, la lavanda, l’artemisia, la malva, la ruta, menta, rosmarino e salvia e seguendo le pratiche divinatorie per sbirciare nel proprio futuro. Perché questo? Perché la notte di Mezzaestate è quella in cui tutto può succedere, è la notte di streghe e demoni, ma anche del bene che vince sul male, della luce che vince le forze occulte della natura e scaccia il malocchio. E, quel fuoco purificatore, negli anni si è evoluto e generato più volte nel corso dell’estate, dando vita ai ben conosciuti falò sulla spiaggia. Quanti nei nostri ricordi e quanta gente riuniva attorno!

Estate, falò. Crediti: Pixabay – velvetgossip

Ma chi è da sempre stata la ‘regina’ dell’estate. La signora anguria! Ed è tra le più note liturgie che il cocomero conquista il podio più alto. E’ l’elemento rappresentativo della bella stagione, colei che concludeva e conclude ancora le faraoniche tavolate di Ferragosto in cui si condividono pasti, si scambiano ricette sotto il sole cocente. E’ il momento che celebra la pace sociale. L’anguria che dona colore e gusto zuccherino alle tavolate del 15 agosto si mangia a fette, a cubetti e la sua robusta buccia porta a realizzare forme creative ed il colore esplode e tutto diventa magnificamente saturo. E’ l’estate, e nonostante il caldo possa risultare spesso insopportabile, facciamo fatica a dimenticarla nel corso del lungo inverno.

Exit mobile version