Care lettrici e cari lettori di Velvet Gossip, cosa ha lasciato di indelebile la notte degli Oscar? Oltre al Miglior film, Emma Stone. L’attrice di 35 anni è con la sua seconda statuetta vinta per la miglior attrice protagonista. Una doppietta che la porta tra le più indiscusse.
Si è da poco conclusa la 96esima edizione della notte degli Oscar con Oppenheimer protagonista assoluto. Il film diretto da Christopher Nolan si è aggiudicato diversi Oscar per essere stato considerato il miglior film e miglior regia. Ma non solo! Premio anche per il miglior attore, con Cillian Murphy e per il miglior attore non protagonista, Robert Downey jr. Oppenheimer ha conquistato anche l’Oscar per la migliore colonna sonora originale, realizzata da Ludwig Göransson, per la migliore fotografia grazie a Hoyte van Hoytema che collabora da anni con Nolan e il miglior montaggio con Jennifer Lame.
Tredici nomination e sette statuette per un film il quale profumo della vittoria si sentiva già da tempo. Non a caso il favorito più di tutti. E se il duro testa a testa con Lily Gladstone per la sua interpretazione in Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese vedeva quest’ultima ad un passo dall’Oscar, ecco che a trionfare aggiudicandosi la statuetta di miglior attrice protagonista per Povere creature!, è stata Emma Stone.
Dopo La La Land Emma Stone fa il bis
Bella Baxter è la creatura più riuscita e sorprendente di Yorgos Lanthimos, regista del lungometraggio Povere Creature!. Ma è anche il ruolo di una vita di Emma Stone. Nella notte degli Oscar, a sorpresa, Bella regala all’attrice la statuetta come miglior attrice protagonista. Emma Stone entra quindi nella storia insieme a Meryl Streep, Jodie Foster, Elizabeth Taylor. 35 anni e due Oscar già vinti. Lei non se l’aspettava. emozionata e quasi in lacrime, con il vestito strappato sulla schiena, l’attrice ha dichiarato: “Ho avuto quasi una crisi di panico, una cosa che succede abbastanza spesso. Ci sono momenti in cui devi dire ‘esci da te stessa, guardati da fuori’. In questo film l’ho fatto, l’abbiamo fatto tutti insieme”.
Lo ha spiegato mentre stringeva tra le mani la statuetta, prima di rivolgersi al suo privato. Alla famiglia dunque, al marito Dave McCary che ha baciato pochi minuti prima di salire sul palco e alla figlia Louise: “L’amore per lei è più grande del cielo intero” ha poi aggiunto l’attrice premiata citando una canzone dell’amica Taylor Swift.
Willem Dafoe su Emma Stone
Il film che ha visto il suo debutto nelle sale cinematografiche lo scorso 25 gennaio, ha vinto anche nelle categoria migliori costumi (Holly Waddington) e miglior makeup e hairstyling (Nadia Stacey, Mark Coulier e Josh Weston). E sul makeup abbiamo visto tutto il talento di Stacey, Mark e Weston soprattutto nel personaggio interpretato da Willem Dafoe: il Dr. Godwin Baxter.
Ed è nel corso dell’incontro con la stampa – in Italia – che l’attore – in esclusiva a VelvetMAG – ci ha parlato del talento di Emma Stone: “[…] lei è fantastica! E’ eccezionale! Era – in realtà – tutto incentrato intorno a lei. Emma e Lanthimos hanno un rapporto speciale che è di grande, grandissima vicinanza. Ormai lei per lui è una musa. E’ stato bellissimo vedere questo rapporto ed essere con lei. Noi eravamo sul set per dare sostegno e appoggio a lei! E’ bellissimo lavorare con Emma perché non ha assolutamente nessun atteggiamento da diva. E’ molto flessibile. Una persona di grande, grandissimo talento”.
Gli altri Oscar
Dopo aver citato Oppenheimer, Emma Stone, allarghiamo il nostro obiettivo per completare l’elenco dei ‘migliori’ di questa edizione, che a sua volta ha dato vita ad un nuovo carosello di immagini. Istantanee che indubbiamente ci faranno compagnia fino alla prossima notte degli Oscar, quella del 2025. Iniziamo con la migliore attrice non protagonista: Da’Vine Joy Randolph per The Holdovers – Lezioni di vita. Proseguiamo con il miglior film internazionale: La zona di interesse di Jonathan Glazer. Miglior film d’animazione: Il ragazzo e l’airone di Hayao Miyazaki. Miglior documentario: 20 giorni a Mariupol di Mstyslav Chernov, Michelle Mizner e Raney Aronson-Rath. Migliore canzone originale: What was I made for? da Barbie, music e lyric di Billie Eilish e Finneas O’Connell.
Migliore scenografia: James Price e Shona Heath; Set Decoration, Zsuzsa Mihalek per Povere Creature!. Miglior sonoro: Tarn Willers e Johnnie Burn per La zona di interesse. Migliore sceneggiatura non originale: American Fiction adattata per lo schermo da Cord Jefferson. Migliore sceneggiatura originale: Anatomia di una caduta, scritta da Justine Triet e Arthur Harari. Migliori effetti speciali: Takashi Yamazaki, Kiyoko Shibuya, Masaki Takahashi e Tatsuji Nojima per Godzilla Minus One. Miglior corto d’animazione: War is over! di Dave Mullins e Brad Booker. Miglior corto live action: The wonderful story of Henry Sugar di Wes Anderson e Steven Rales. Miglior corto documentario: The last repair shop di Ben Proudfoot e Kris Bowers