Considerata per molti un’alternativa alle bevande analcoliche e zuccherate, l’acqua frizzante aiuta a dissetarsi. Ma siamo sicuri faccia bene alla nostra salute? La scienza ha largamente risposto a questa domanda.
In molti paesi, bere acqua frizzante è una consuetudine che va a sostituire persino il consumo della stessa bevanda naturale e, ovviamente, di diverse altre bevande analcoliche. In questa stagione estiva, difatti, potrebbe essere un’ottima alternativa rinfrescante e dal sapore più deciso. Ma proviamo a scoprire qual è il suo effetto sulla nostra salute e se può davvero essere considerata un sostituto valido e salutare.
Cosa contiene l’acqua frizzante
Innanzitutto, è bene specificare che con acqua frizzante si intende quella che ha disciolto l’acido carbonico, che da come conseguenza il gusto più deciso e amaro. Tra le sue caratteristiche distintive, la concentrazione minerale dell’acqua frizzante risulta essere superiore al normale, e presenta una maggiore osmolarità (concentrazione totale di sostanze disciolte in un liquido) e pH basico (superiore a quello della naturale, che è neutra). Questa componente, ovviamente, può variare a seconda della zona di provenienza geografica. A questo punto, sorge un primo importante aspetto: l’alta concentrazione di minerali potrebbe rendere la variante gassata, persino, più idratante di altre acque. Ma andiamo più a fondo in questo aspetto.
Come ricorda El Paìs, nel 2009 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha sottolineato l’importanza della composizione dell’acqua che beviamo, evidenziando la necessità di promuovere il consumo di prodotti altamente mineralizzati che ci aiutano a soddisfare le esigenze nutrizionali. In tal senso l’acqua frizzante appare particolarmente adatta al benessere del corpo. Tuttavia è bene precisare che alcuni avvertimenti sono necessari. Gli effetti positivi di alcune acque risalgono, persino, ad Ippocrate (460 a.C.-370 a.C.) ma i primi dati epidemiologici che ne legano il consumo al benessere del corpo sono del XX sec.
Cosa dicono gli studi: pro e contro
Diversi studi suggeriscono che l’acqua frizzante possa migliorare, nei soggetti sani e nelle persone che hanno difficoltà a deglutire, la deglutizione. Inoltre, sembra alleviare i fastidi allo stomaco e ridurre la stitichezza. A queste affermazioni, però, ne seguono anche alcune contrarie. Ovvero altri studi avrebbero dimostrato che, invece, possa favorire la distensione dell’addome e quindi i disturbi gastrici, legandosi probabilmente agli effetti dell’acido carbonico. Come riporta sempre El Paìs, uno studio australiano avrebbe indicato che consumare quotidianamente acqua frizzante possa prevenire la formazione di calcoli renali. Il bicarbonato e l’aumento del carico alcalino e del pH urinario prevengono l’accumulo di ossalati di calcio. Ma anche rispetto a questo teoria esistono degli studi che ne fanno emergere gli aspetti negativi. In particolare, assumere quotidianamente bevande gassate in generale potrebbe causare incontinenza da stress o vescica iperattiva nelle donne di età superiore ai 40 anni.
Altre scoperte scientifiche ammettono che le acque ricche di minerali, comprese quelle che incorporano acido carbonico, sono benefiche per regolare la pressione sanguigna. Questo dipende dal loro effetto alcalino, dal magnesio e dal calcio che contengono, atti a migliorare la frequenza cardiaca e i meccanismi di vasocostrizione. Altri studi, inoltre, affermano che bere un litro di acqua frizzante al giorno possa ridurre i marcatori di rischio di colesterolo e glucosio in eccesso. Tuttavia, non esistono riscontri nel cambiamento dei livelli di trigliceridi, nel peso o nell’indice di massa corporea. Infine, dunque, è bene concludere che sono necessari ulteriori approfondimenti scientifici. Ma si può affermare che l’acqua frizzante è un’opzione migliore alle bevande analcoliche gassate e fa più bene delle acque a basso contenuto di minerali.