Se il riso bianco bollito e le patate sono considerati spesso un toccasana per curare disturbi come febbre e mal di pancia, lo stesso non si può dire per una patologia specifica per la quale invece possono peggiorare la situazione.
Tra detti popolari e credenze diffuse dalle nonne, molti fin dall’infanzia si sono sentiti dire che il riso bianco bollito e le patate sono un alleato contro dolori alla pancia e quando si è colpiti dall’influenza. In questi casi in effetti fanno molto bene, ma non per questo sono la panacea di tutti i mali. In particolare se si soffre di una specifica patologia sono da bandire dalla tavola in modo categorico.
Il disturbo in questione è molto diffuso e colpisce sia uomini, sia donne. Si tratta della malattia emorroidaria, più comunemente nota solo con il nome di emorroidi. Questa insorge quando nel plesso emorroidale si verifica una dilatazione varicosa che determina la formazione di noduli di colore rossastro – di piccola dimensione, circa come noci – noti anche come tumefazioni.
Questi possono dare un forte dolore, soprattutto se la zona è molto infiammata. Distinte tra quelle interne e quelle esterne, secondo i dati le emorroidi sono principalmente diffuse negli over 50. Tuttavia esistono anche casi nei giovani. Sembra che colpiscano circa il 30% della popolazione. Dolori, pruriti e sanguinamenti sono solo alcune delle spie relative alla presenza di questa patologia, che non va assolutamente trascurata. Se non si prende per tempo e il quadro clinico si aggrava, nei casi più gravi è prevista l’operazione.
Riso bianco bollito e patate: da bandire se si è colpiti da questa patologia
Partendo dal presupposto di quanto sia importante affidarsi a medici specializzati che dopo un’accurata visita potranno valutare il trattamento migliore cucito su misura in base alla propria situazione, in fatto di dieta si può prevenire o ridurre la sintomatologia emorroidale.
Sulla tavola per queste situazioni è bene evitare il riso bianco bollito e le patate, in quanto sono contraddistinti da un forte potere astringente. Tutto questo argina il transito intestinale, che è invece la chiave per risolvere la situazione. Se si sta per diverso tempo senza liberarsi il problema aumenta in modo preoccupante: di primaria importanza regolarizzarsi ogni giorno. Per aiutarsi in questo la dieta è la chiave, prediligendo cibi che non alimentino la stitichezza come verdure a foglia verde, yogurt (ricco di fermenti), formaggi magri e frutta. In particolare elemento chiave è l’idratazione, garanzia per ammorbidire le feci e regolarizzare l’intestino.
Oltre agli alimenti astringenti sono da eliminare tutti quelli potenzialmente infiammatori come caffè, cioccolato e super alcolici che non fanno altro che mettere a repentaglio il processo digestivo.