Ospite della prima puntata di Domenica In di quest’anno, Dalila Di Lazzaro ha parlato delle terribili conseguenze del suo incidente.
Nonostante la vita le abbia riservato colpi durissimi, la bellezza e il fascino di Dalila Di Lazzaro restano intatti a dispetto del dolore. Il pubblico che da decenni la ama ha potuto constatarlo coi propri occhi durante la prima puntata del 2023 di Domenica In. L’attrice è stata ospite di Mara Venier, che non ha nascosto la gioia di rivederla in studio dopo un bel po’: “Io sono molto contenta, dovete sapere che sono almeno tre anni che io chiedo a Dalila di venire a Roma”.
In effetti, come ha ricordato la stessa conduttrice Rai, questi non sono stati anni facili per Dalila. Tutti ricordano quando rimase vittima 25 anni fa di un tremendo incidente in motorino che l’ha costretta ad una vita di sofferenze. “Sono così felice di non vederla a letto o sul quel divano“, ha detto la Venier emozionata.
Classe 1953 e originaria di Udine, la Di Lazzaro ha attraversato momenti molto dolorosi fin da giovanissima e anche la gioia arrivata con la nascita del figlio è stata spezzata con la morte prematura del ragazzo. Christian, infatti, è morto a soli 22 anni a causa di un pirata della strada. Un evento tragico che spinse Dalila a ritirarsi dalle scene.
Come dicevamo, oltre alla sofferenza per la perdita più atroce che un essere umano possa subire, l’attrice fa i conti da moltissimi anni anche con un dolore fisico cronico. Questo gli è stato causato da un incidente in scooter che le ha fratturato la prima vertebra cervicale. Da allora la sua vita è drasticamente cambiata e ai microni di Mara Venier ha raccontato il suo calvario.
“I medici non mi hanno creduta”: Dalila Di Lazzaro ricorda il dramma dell’incidente
“L’incidente è stato 25 anni fa e io per 11 non mi sono alzata dal letto, neanche per lavarmi”, ha raccontato la splendida interprete di tanti film e serie tv. Ha poi spiegato che inizialmente i medici non le prestarono la giusta attenzione: “È stato un incubo perché poi i medici non mi hanno creduta, all’epoca non si parlava di dolore cronico”. Solo quando si recò in Arizona, trovò la giusta comprensione da parte degli operatori sanitari: “Lì già si parlava di dolore cronico e sono rimasti stupiti che in Italia non si facesse”.
A questo dramma che ha condizionato tutta la sua esistenza si aggiunge poi un altro episodio che non tutti conoscono. Si tratta di un altro incidente, in questo caso aereo: “Ero con una mia amica e con il suo compagno decisero di affittare un aereo privato per andare alle Bahamas e per andarci dovevamo passare sul Triangolo delle Bermuda“, ha raccontato.
All’improvviso, il terribile spavento: “Non c’era più la pressurizzazione e stavamo scendendo in picchiata fino a toccare l’acqua dell’oceano e siamo rimbalzati fin tanto che non ci siamo fermati”. Ovviamente, una tale dinamica causò dei feriti tra i passeggeri: “Io ero come morta, ero svenuta. Si sentiva che il mare stava risucchiando l’aereo. Mi hanno tirato fuori dall’aereo e mi hanno trascinata fuori fin sopra l’abitacolo”.
Esperienze davvero scioccanti, che però non hanno abbattuto la sua volontà: “Voglio aiutare migliaia di persone che lottano contro il dolore cronico. Con la mia forza, vorrei portare avanti questo problema”, ha detto.