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Antonino Cannavacciuolo in “Cucine da incubo”: ripartono le missioni impossibili

Grazie alle sue capacità imprenditoriali e, alla sua esperienza, lo Chef 5 Stelle Michelin si mette al servizio di ristoranti in crisi per un loro completo make over

Tornano le avventure da incubo di Antonino Cannavacciuolo con un nuovo ciclo di episodi di Cucine da incubo, in arrivo da domenica 3 aprile per la prima volta su Sky Uno, in streaming su NOW e sempre disponibile on demand.

Per Cannavacciuolo – amatissimo e acclamato Chef da cinque stelle Michelin e dalle grandi capacità imprenditoriali – un nuovo impegno, che lo vede alle prese con vere e proprie missioni impossibili. Tutta la sua esperienza da Chef e da imprenditore sarà infatti al servizio di ristoratori nelle cui cucine e nelle cui sale regnano liti, improvvisazione e cattiva gestione, tanto da portare le strutture a un passo dalla chiusura. Ristoranti di tutta Italia con un servizio, uno stile e una qualità del cibo che vengono giudicati deludenti dai clienti insoddisfatti e che per questo, sopraffatti da incuria o indolenza, sembrano destinati a cessare le proprie attività.

Sky

Cucine da incubo: Cannavacciuolo, il supervisore per eccellenza

In ogni episodio di Cucine da incubo, prodotto da Endemol Shine Italy per Sky – al via dal 3 aprile, ogni domenica per sei settimane, alle 21.15 su Sky Uno e in streaming su NOW, sempre disponibile on demand e visibile su Sky Go (con una speciale anteprima del primo episodio domani giovedì 31 marzo alle ore 20, sempre su Sky Uno e NOW), Chef Cannavacciuolo arriverà nel locale per provare in prima persona il menù e valutare cibo e servizio. Osserverà poi lo staff al lavoro e, in base ai problemi emersi, darà la sua consulenza, fornendo anche consigli per un nuovo menù.

Il locale sarà sottoposto a un make over totale, una ristrutturazione completa da compiere in tempi record, che darà un nuovo aspetto alla location per renderla più accogliente e funzionale, creando un’atmosfera diversa rispetto a quella del passato, finalmente a misura di cliente. Dopo questi interventi, lo staff sarà poi pronto a ricominciare: con la passione per la ripartenza e la forza dei consigli ricevuti dallo Chef. Ma anche con la fondamentale consapevolezza degli errori passati. Tutte le persone al lavoro in sala e cucina potranno tornare al lavoro, riaprendo le porte alla clientela.

Sky

Per cercare le Cucine da incubo di questa stagione, nel corso delle 6 puntate, Chef Cannavacciuolo girerà l’Italia. Dal Salento, nella provincia di Lecce, alla provincia di Viterbo, quindi sarà alle porte di Bologna, nella parte settentrionale della Calabria e infine nel cuore di Roma.

Primo episodio destinazione Lucino (Como): “La Locanda degli Artisti”

Il primo episodio di Cucine da incubo sarà a Lucino, in provincia di Como, ne “La Locanda degli Artisti”. A gestirla c’è Noemi, 30enne che è l’anima del ristorante da 8 anni quando, lasciati gli studi dopo il primo anno, decise di aprire un locale tutto suo nonostante l’unica esperienza che avesse nel campo della ristorazione fosse il lavoro come barista part-time. La Locanda è sin da subito a gestione famigliare: la mamma Roberta, che aveva gestito un bar, in cucina con Noemi; in sala Carola, amica di Noemi, alla sua prima esperienza; il padre Aldo aiuta nella gestione delle spese e dei fornitori.

Dopo otto anni il locale di Noemi non solo non decolla, ma ha gravi problemi finanziari e di organizzazione tanto che i rapporti tra loro non sono sempre facili. Eppure la clientela potenzialmente non mancherebbe: spedizionieri, personale d’ufficio e camionisti di passaggio non vengono però attratti dal locale che risulta spoglio e senza anima.

Noemi per la sua locanda: diverse formule ma fallimentari

Nel corso degli anni, Noemi ha provato diverse formule, sempre dispendiose e fallimentari. Oltre ad aprire per le colazioni, il locale oggi offre un menù che varia ogni giorno a pranzo e cena, e nel frattempo cerca di espandersi offrendo anche un laboratorio di pasticceria e una sala con delle slot machine. La cucina di Noemi è alla buona e pasticciata. Le porzioni sono troppo abbondanti e lei asseconda qualsiasi richiesta fuori menù dei clienti rallentando il proprio lavoro.

Insomma, pur avendo grande forza di volontà e tante idee, Noemi non riesce a far decollare il suo negozio, a scapito della qualità del locale, del cibo e anche dei rapporti con la sua famiglia e gli altri membri dello staff.


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