Cosa fare per l’Ucraina: la solidarietà è anche bon ton
Le buone maniere esprimono la vicinanza al prossimo nei momenti difficili
Le tristi notizie della guerra di questi giorni hanno toccato gli animi più sensibili, scuotendo la nostra mente e la nostre coscienze e facendoci interrogare, ma soprattutto spingerci a fare qualcosa per aiutare chi si trova in difficoltà.
Tanti infatti sono stati gli interrogativi di questo periodo su cosa fare per l’Ucraina e come poter assistere questa popolazione in difficoltà. Anche quando si vuol fare beneficenza, secondo il bon ton, esistono delle piccole accortezze di comportamento da tenere a mente per evitare di trovarsi in situazioni imbarazzanti o di far perdere di valore il nobile atto compiuto. Innanzitutto va ricordato che la beneficenza è qualcosa di intimo e personale e non va sbandierata in maniera ossessiva. Quando infatti decidiamo di fare delle donazioni economiche, sarebbe opportuno rimanere nell’anonimato e soprattutto non vantarsi con amici e conoscenti del gesto fatto. Diverso è il caso delle aziende che aiutano in un corale appello alla pace, e che con il loro esempio spingono anche il target di riferimento a fare qualcosa in più per il prossimo.
“Quello che noi facciamo è solo una goccia nell‘oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno.” (Madre Teresa di Calcutta).
Cosa fare per l’Ucraina: le iniziative moda
All’unanimità il mondo del fashion ha dichiarato forte e a gran voce che la guerra e la sopraffazione è decisamente fuori moda. Numerosi sono i brand che hanno deciso di dare il proprio sostegno attraverso donazioni e iniziative solidali a favore del popolo ucraino. Fin da subito è sembrato a tutti importante cosa fare per l’Ucraina. A dare il là con gli aiuti ci ha pensato la Camera Nazionale della Moda Italiana, che ha annunciato il proprio supporto a UNHCR, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per i Rifugiati. A questa importante iniziativa ne sono susseguite molte altre.
Giorgio Armani, prima ancora della scelta di sfilare senza musica alla Fashion Week di Milano, ha elargito 500mila euro, all’iniziativa di solidarietà finalizzata alla raccolta fondi di UNHCR per l’assistenza e la protezione dei rifugiati ucraini. Inoltre la Maison provveduto alla donazione di capi di prima necessità. Anche Valentino ha deciso di sostenere UNHCR per fornire aiuto ai profughi ucraini con una donazione di 500mila euro.
LVMH ha donato 5 milioni di euro al Comitato Internazionale della Croce Rossa
Tutto questo per aiutare le vittime dirette e indirette. Il Gruppo ha aperto una raccolta fondi a favore di ICRC per agevolare i contributi dei propri dipendenti e delle sue 76 Maison, e infine ha annunciato la chiusura temporanea di tutte le sue 124 boutique in Russia. Louis Vuitton, invece, ha fatto una donazione di un milione di euro da destinare alle attività di assistenza umanitaria di Unicef. Chanel ha elargito 2 milioni di euro destinati alle associazioni Care e UNHCR. Inoltre ha scelto la chiusura temporanea delle proprie boutique in Russia e dell’e-commerce.
Cosa fare per l’Ucraina: il nostro aiuto nel concreto
Tante sono le associazioni che possiamo sostenere in questo difficile frangente della guerra in Ucraina e Russia. Le sezioni italiane di UNHCR e di UNICEF insieme alla Croce Rossa Italiana hanno avviato una raccolta fondi straordinaria per portare acqua potabile, cure sanitarie, rifugi, coperte, articoli per l’igiene, sostegno psicologico e altri aiuti di prima necessità. Per partecipare alla campagna basta mandare un SMS al 45525 (2 euro) o chiamando da rete fissa (5 o 10 euro). L’associazione non profit italiana Soleterre, che si occupa di bambini e bambine malati di cancro, ha avviato una raccolta fondi. Ciò per per garantire medicinali agli ospedali ucraini e cercare di portare negli ospedali italiani i casi più gravi.
Progetto Arca, che si occupa tra le altre cose di accogliere migranti in Italia, ha già fatto partire degli aiuti verso l’Ucraina e la vicina Romania. L’intento è quello di per portare cibo e primi soccorsi ai cittadini ucraini in fuga dalla guerra e ha fatto sapere che si occuperà di gestire la prima accoglienza dei rifugiati ucraini in Italia. In varie città d’Italia, nelle Chiese e nei centri sociali, si stanno organizzando raccolte di beni come farmaci, attrezzature mediche, coperte e cibi in scatola o a lunga conservazione da mandare in Ucraina.
La solidarietà: un sentimento da coltivare quotidianamente
E’ troppo facile e comodo fare beneficenza donando soldi ed oggetti soltanto in determinati frangenti, dimenticandosi poi quotidianamente di chi è vicino a noi e ha davvero bisogno. Secondo il bon ton la bontà d’animo e l’attenzione verso il prossimo sono alla base di una buona educazione. I beni materiali non sono tutto nella vita e talvolta un atto di vera gentilezza, compiuta con il cuore, può fare molto più di una donazione piccola o grande che sia. Perché come affermava Sofocle: “L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo.”