Ryan Reynolds spiega come l’ansia abbia plasmato la sua vita
L'attore di "Deadpool" ha raccontato di aver sofferto di attacchi d'ansia per tutta la vita
Ha dimostrato di non temere il mondo dei supereroi recitando in Lanterna Verde e Deadpool, ma nella vita reale Ryan Reynolds ha ammesso di soffrire di attacchi d’ansia. In una recente intervista, l’attore ha spiegato come la gestisce.
Ryan Reynolds è un attore conosciuto non soltanto per il suo lavoro in quel di Hollywood, ma anche per il suo animo burlone ed esuberante, spesso amplificato quando in compagnia di sua moglie Blake Lively. Eppure l’attore di Deadpool non si è mai sottratto dinanzi temi impegnativi e, anzi, di recente ha spiegato di aver sofferto d’ansia. Una difficoltà piuttosto diffusa nel mondo patinato di Hollywood e che unisce tantissimi artisti.
Ryan Reynolds racconta come gestisce gli attacchi di ansia
In attesa di scoprire se Ryan Reynolds apparirà davvero con un cameo in Doctor Strange nel Multiverso della Follia, tenendo conto del marasma scatenato dopo Spider-Man: No Way Home, l’attore si è concesso un’intervista con CBS Mornings e si è aperto riguardo la gestione dell’ansia e l’importanza di preservare la salute mentale. “Ho avuto problemi di ansia da sempre, lo ammetto. E a volte sento come se ci fossero due lati della mia personalità e una prende il sopravvento quando arriva l’ansia“.
L’attore ha recitato in tantissimi film nell’arco della sua carriera. Prima di Deadpool, ad esempio, ha interpretato un altro supereroe, Lanterna Verde, un’esperienza che rimpiange in parte; se da un lato non ha apprezzato particolarmente il film ha quantomeno trovato l’amore sul set. Blake Lively ha interpretato la controparte femminile ed è poi diventata sua moglie. L’attore ha raccontato un aneddoto riguardo l’intervista rilasciata a Late Night with David Letterman, un programma che l’aveva già ospitato in passato. Eppure, per quell’apparizione pubblica del 2015, Ryan Reynolds ha ammesso di aver avuto un attacco d’ansia. “Ricordo che ero dietro le quinte prima che si aprisse il sipario e pensavo tra me e me: Morirò. Morirò letteralmente qui. Il sipario si aprirà e io sarò, sarò solo una sinfonia di vomito!”.
Per fortuna l’attacco di panico è svanito una volta che si è aperto quel sipario. “Non appena si apre il sipario, ed è qualcosa che capita spesso nel mio lavoro, è come se questo piccoletto dentro di me prendesse il sopravvento, più spavaldo, sicuro di sé, che mi spinge ad andare avanti sussurrandomi all’orecchio: ‘Sei figo, ce la puoi fare’. Così il mio battito cardiaco inizia a diminuire, il respiro torna calmo e appaio come una persona totalmente diversa“.
L’interprete di Deadpool ha spiegato di essere cresciuto con un papà poliziotto, una figura professionale che ha influito molto sui problemi di gestione dell’ansia. “Non voglio dire di aver avuto una brutta infanzia, ma ho vissuto situazioni molto tese. Mio padre era un uomo molto teso. Attribuisco alcuni dei motivi per cui sono bravo nel mio lavoro a questo. Sono perspicace. Osservo attentamente il pericolo. E, sai, da adulto, questo può davvero tornare utile“.
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