Jodie Foster, il trauma dello stalker dopo “Taxi Driver” e il successo sul grande schermo
Tra le più grandi attrici hollywoodiane, è divenuta famosa sin dalla prima adolescenza, ma il prezzo da pagare non fu basso
L’abbiamo vista alcuni mesi fa quando ha fatto il suo trionfale ingresso nel Grand Theatre Lumiere, durante la serata d’apertura del 74° Festival di Cannes. Jodie Foster è stata insignita del Premio alla Carriera in occasione della kermesse francese, consegnato a sorpresa direttamente dalle mani di Pedro Almodovar. D’altronde, l’interprete due volte Premio Oscar conosce bene l’evento. C’era arrivata quando, non ancora 14enne, si era distinta per la sua performance in Taxi Driver. Capolavoro diretto da Martin Scorsese, è stato premiato con la Palma d’Oro nell’edizione del 1976, lanciando definitivamente la carriera dell’artista. Ma il successo fulmineo, per Jodie Foster, ha comportato un cospicuo prezzo da pagare.
Jodie Foster, la disavventura dello stalker e l’attentato
Era il 1975, Jodie Foster era appena 12enne quando fu scelta per il ruolo della prostituta Iris in Taxi Driver. Una scelta già di per sé discussa, che l’avrebbe portata a collaborare nuovamente con Scorsese, dopo Alice non abita più qui. La famiglia vegliò costantemente alle riprese: in particolare, la sorella maggiore – all’epoca 19enne – si prestò come controfigura per le scene più scabrose. Pur odiando quel top all’americana e i pantaloncini, l’interprete stregò il pubblico grazie alla sua performance, volando, alcuni mesi dopo, alla volta di Cannes.
C’è chi, tuttavia, dinanzi alla sua Iris rimase fin troppo colpito. Oggi, Jodie Foster è un’attrice e, soprattutto, una donna realizzata. Tra i numerosi riconoscimenti, oltre ai due Academy Awards (per Sotto accusa e Il silenzio degli innocenti), vanta anche un 4 Golden Globes e una Palma d’Oro alla carriera. Ma, in seguito al successo di Taxi Driver, alcuni anni l’interprete statunitense – poco più che adolescente – attirò le attenzioni dell’allora 25enne John Hinckley. L’uomo, rimasto stregato dalla performance della Foster in veste di Iris, cominciando dapprima ad avvicinarla, recandosi alla Yale University. Solo dopo, iniziò a riempirla di messaggi, lettere, poesie e attenzioni non richieste, arrivando a seguirla. Lo stalker capì infine di dover compiere un gesto eclatante. In una lettera che non spedì mai, Hinckley ammise: “Devo fare qualcosa, adesso, per farti capire senza mezzi termini che sto facendo tutto questo per il tuo bene.”
Era il 30 marzo 1981 e, mentre si trovava a Washington, l’allora Presidente degli States Ronald Reagan – e la sua scorta – furono coinvolti in un attentato. Contro l’auto blindata furono rimbalzati ben 7 colpi, che ferirono Reagan, il suo portavoce e un paio di agenti. A rendersene artefice, fu Hinckley stesso, che definì il gesto “la più grande offerta di amore nella storia del mondo.” In seguito, l’uomo finì in detenzione in un ospedale psichiatrico governativo, scarcerato infine nel 2016.
L’influenza del trauma nella carriera di Jodie Foster
Un evento simile non poteva che segnare la vita di Jodie Foster. L’interprete metabolizzò il trauma fino a quando, alcuni mesi dopo, scrisse un articolo su Esquire intitolato Why Me? In questa occasione, disse infine di aver imparato la ‘lezione’, chiosando: “Diffiderò sempre delle persone che proclamano il loro amore per me.” Una caratteristica che ha espresso, negli anni successivi, attraverso le proprie scelte in ambito lavorativo. È il caso esemplare de Il silenzio degli innocenti, nel ruolo di Clarice Starling, che non ha avuto alcun timore di mostrarsi faccia a faccia con il mostro. Allo stesso modo, la Sarah Tobias in Sotto accusa, vittima di violenza che dovrà lottare per avere giustizia. Insomma, sul grande schermo Jodie Foster ha incarnato la forza e la tenacia, grazie a personaggi forti e risoluti. Una vera icona girl power che, nel giorno dei suoi 59 anni, non potevamo non celebrare.
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