Era il 1994 e Lady Diana arrivò ad un party organizzato da Vanity Fair con indosso un abito che ha segnato un importante capitolo della sua vita. Ad oggi, quell’abito risponde al nome di “revenge dress”, l’abito della vendetta. Diana era fresca di separazione dal principe Carlo e scelse quell’uscita pubblica per indossare un abito femminile, sensuale, libera dalle costrizioni che la vita di corte le aveva imposto fino a quel momento. Quell’abito ha sancito il distacco dalla vita precedente, ha segnato il primo passo verso una libertà tanto cercata e duramente ottenuta. Un simbolo importantissimo riportato anche in The Crown 5. Dalle prime immagini rubate dal set, è ben evidente che l’interprete di Lady D – Elizabeth Debicki – abbia tenuto fede all’impostazione originale.
Elizabeth Debicki indossa il revenge dress di Lady D in The Crown 5
Quando Lady Diana arrivò alla Serpentine Gallery di Londra per partecipare al gala di Vanity Fair, non si curò molto del parere altrui. Il suo abito, così iconico, a distanza di tanti anni è ancora ricordato come il revenge dress. E quell’abito è stato poi riproposto anche in The Crown 5. Le prime foto tratte dal set hanno fatto il giro dei social, diventando virali in poco tempo, senza sforzo.
Il revenge dress nasconde un altro aneddoto. Il principe Carlo, la stessa sera che Diana ha partecipato al party di Vanity Fair con quell’abito, ha annunciato al mondo intero di aver avuto una relazione extraconiugale con Camilla Parker Bowles. Consapevole di quello che sarebbe accaduto, Diana allora chiese alla sua stylist di fiducia, Anna Harvey, di realizzarle un abito che la facesse “brillare come un milione di dollari”. Detto fatto. Quell’abito è entrato nell’immaginario collettivo: nero, corto, con scollatura generosa e spalle scoperte. Ad arricchire il suo look un bellissimo girocollo di diamanti con zaffiro centrale. Perché revenge dress? Perché pare che l’intervista del principe Carlo fosse già programmata da tempo e spammata bene in TV. Invece Lady Diana accettò soltanto due giorni prima l’invito al gala di Vanity Fair e quell’abito è la dimostrazione del fatto che anche lei voleva essere ricordata, prima ancora che come moglie del principe Carlo, come donna, libera e felice.
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