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Il Bon Ton del telefonino: tutte le regole per utilizzarlo al meglio

Il galateo del nuovo millennio ci descrive come interagire con lo smartphone

Il telefonino è uno strumento di comunicazione che, già da molti anni a questa parte, è entrato a far parte in maniera preponderante della nostra esistenza, un mezzo dal quale difficilmente ci separiamo durante la giornata. Purtroppo, alcuni hanno sviluppato un rapporto simbiotico con il proprio smartphone che è diventato un locus esterno della personalità. Esiste però un bon ton del telefonino e delle regole per poterlo utilizzare al meglio. Fammi vedere come telefoni e ti dirò chi sei. Suoneria da cafone? Volume alto? Parlare ad alta voce? Telefonino a tavola? Sono tutti comportamenti che il galateo dello smartphone non contempla.

Sono già trascorse infatti due decadi da quando il telefonino è diventato lo strumento per eccellenza con cui organizziamo le nostre esistenze sul grande schermo della vita. Ormai tutti hanno il cellulare, bisogna comunque cercare di non essere schiavi di questo oggetto, perchè anche la dipendenza ha un limite. Qualcuno ancora non ha capito come si usa. Ecco quindi le regole d’oro per vivere la nostra vita iper-connessa senza infastidire il prossimo.

“L’educazione è l’arma più potente che si possa usare per cambiare il mondo.” (Nelson Mandela)

Bon ton del telefonino: suoneria a volume contenuto

Molto spesso capita di essere in fila al supermercato, sui mezzi pubblici o anche in ufficio ed essere spettatori di vere e proprie scelte di suonerie a dir poco imbarazzanti. Non entrando nel merito delle scelte, il bon ton del telefonino esige che nei luoghi pubblici la suoneria sia in modalità silenziosa, soprattutto se si stiamo viaggiando in treno o se siamo dal medico in sala d’attesa. Non tutti vogliono essere infastiditi dal trillo, non gradito del nostro cellulare. Ricordiamoci inoltre che agli altri non interessano i fatti nostri, per cui il volume del tono della voce dovrà essere contenuto. Qualora si debba fare una telefonata in presenza di estranei è buona norma scusarsi in anticipo.

Orari delle chiamate

Il fatto di essere sempre e dovunque connessi non ci da l’autorizzazione a chiamare le persone a qualsisia ora del giorno o peggio della notte. Le chiamate in determinati orari vanno evitate. La prassi ci indica di chiamare tra le nove di mattina e le nove di sera. Con le persone con cui abbiamo più confidenza, chiaramente, queste regole non sono poi così ferree. Il bon ton del telefonino ci indica di utilizzare sempre il buonsenso e di non disturbare il prossimo.

Il bon ton del telefonino: la regola dei cinque squilli

Se la persona che state chiamando non risponde entro i primi cinque trilli, riagganciate. Se vi risponde la segreteria, avete due opzioni. La prima è riagganciare subito, la seconda è lasciare un messaggio. Continuare a richiamare l’altro se non risponde è da stalker. E’ meglio inviare un messaggio watshapp per spiegare il motivo della chiamata. Non possiamo sapere in che situazione è il nostro interlocutore: potrebbe anche essere impegnato. Con chi non abbiamo confidenza sarebbe buona norma esordire la telefonata chiedendo: “Ti disturbo?”

Se chiamiamo qualcuno che non conosciamo presentiamoci

Se la persona che cerchiamo non possiede il nostro numero in rubrica presentiamoci subito con nome e cognome. Se ci chiamano con il numero anonimo abbiamo tutto il diritto di non rispondere. Il galateo del telefono cellulare impone che in determinati luoghi: chiesa, cinema, teatri, areo, il telefonino debba essere spento.

Il Bon ton del telefonino a tavola

Al momento dei pasti no al telefono a tavola. Soprattutto se siamo a cena fuori la suoneria va spenta ed è consentita solo la vibrazione e qualche sporadico sguardo al display, ma solo nei momenti in cui ci si trova da soli al tavolo. Una volta le coppie tristi si individuavano per i lunghi silenzi a tavola, oggi per avere l’IPhone in mano durante i pasti.

Il Phubbing

Quante volte ci facciamo distrarre dallo smartphone durante le conversazioni? Secondo l’ultimo sondaggio da Wiko, brand di telefonia franco-cinese, l’81% degli utenti lo trova un comportamento irritante. Eppure, oltre il 70% ammette di esserci cascato almeno una volta. L’era digitale ha portato con sé una vera e propria rivoluzione, con numerosi benefici per le persone e la società. Eppure, insieme alla tecnologia, è nata anche qualche nuova abitudine meno apprezzabile. Una di queste è il Phubbing – dall’inglese ‘Phone’ e ‘Snubbing’ – termine che letteralmente descrive l’atto di trascurare con intenzione i propri interlocutori reagendo istantaneamente a qualsiasi notifica proveniente dal telefono o semplicemente navigando su Internet nel bel mezzo di una conversazione. Questo fenomeno purtroppo è fin troppo diffuso e poco apprezzato.

Quando viene subìto è ritenuto un comportamento irritante anche se praticato

La maggior parte delle persone, infatti, snobba l’interlocutore lanciando continue occhiate distratte al telefono mentre è in compagnia di una o più persone. Un dato che non stupisce, poiché la gente controlla il proprio smartphone più di 50 volte al giorno. D’altronde, il device mobile è ormai l’oggetto che mantiene tutti costantemente in contatto e aggiornati, è usato per lavorare, studiare, controllare le notizie, anticipare i cambiamenti del meteo e per socializzare. Insomma il controllo di notifiche ed e-mail vince sulla buona etichetta. Questioni di priorità.

 

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