Britney Spears, parla l’avvocato: “Se Jamie ama la figlia deve dimettersi oggi stesso”

Matthew Rosengart, legale della pop star, è tornato a parlare del caso definendo la situazione ormai non più tollerabile

Quella di Britney Spears è una battaglia che è entrata nel vivo solo negli ultimi mesi, ma che di fatto va avanti da anni. Rosengart è entrato in sostituzione di Samuel Ingham, avvocato assegnato alla Principessa del Pop, che si era dimesso non molto tempo fa. In breve è riuscito a dare una sterzata al caso, depositando la richiesta della revoca della conservatorship presso il tribunale di Los Angeles. Tuttavia, come ha riportato Variety, la domanda è stata respinta lo scorso 9 agosto. In attesa della nuova udienza, Rosengart è tornato a parlare del caso, invitando Jamie Spears, padre della star statunitense, a rinunciare spontaneamente alla tutela per il bene della figlia.

Britney Spears è “un ostaggio”: Rosengart attacca il padre della star

Sono ormai 13 anni che Britney Spears si trova sotto tutela del padre. Dal 2008, infatti, la Principessa del Pop è controllata in tutto per tutto dall’uomo, impossibilitata a compiere diverse azioni, a causa del controllo che il padre sta esercitando sulla sua vita. Una situazione che Rosengart ha descritto ormai come intollerabile, tornando nuovamente a parlare di Jamie Spears. Riportando i pensieri della sua assistita, infatti, il legale ha riferito: “Jamie se ne deve andare al più presto possibile. Lo status quo non è più tollerabile.” L’uomo ha poi definito la Principessa del Pop come un vero e proprio “ostaggio“.

In aggiunta, ha poi ribadito: “Se Jamie ama la figlia deve dimettersi oggi stesso, prima di essere sospeso. Sarebbe la cosa corretta e decente da fare.” La battaglia per il revoco della conservatorship è iniziata già da quasi un anno, sebbene la star 39enne avesse mostrato in precedenza di volersi riappropriare della sua vita. Una battaglia legittima, nella quale Britney Spears non dovrà rimetterci, stando a quanto riferisce ancora una volta Rosengart. Il legale aggiunge, infatti, che la starà non dovrà essere vittima di “estorsioni”, chiosando: “I due milioni che ora Jamie chiede non sono un punto di partenza.”