Le nuove Barbie della Mattel celebrano le eroine della pandemia
L'azienda ha lanciato sei nuove bambole per omaggiare le donne impegnate contro il Covid-19
L’evoluzione della Barbie ha attraversato i decenni, adattando questo giocattolo alle tematiche più calde e al cambiamento dei tempi. Dopo le bambole che celebravano il body-positivity, infatti, l’azienda ha deciso di mettere in commercio una linea che esalti il ruolo svolto dalle donne durante il periodo di pandemia. Eroine dell’epoca moderna, che possono ispirare le bambine di tutto il mondo a seguire il loro esempio.
Barbie omaggia le donne con una nuova linea di bambole
“Barbie si impegna ad elevare i modelli che stanno avendo un impatto positivo in questo momento difficile. Oggi siamo orgogliosi di onorare sei tipologie divlavoratori in prima linea in tutto il mondo, con bambole Barbie uniche nel loro genere, create a loro somiglianza”: così in un post Instagram l’azienda ha lanciato le nuove bambole. La linea cerca di omaggiare tutte le figure professionali che hanno dato il loro prezioso contributo nel periodo di pandemia globale da Covid. Dalla ricercatrice biomedica all’infermiera del pronto soccorso, la Mattel ha deciso di celebrare le donne-eroi che “continuano a servire le loro comunità in questo momento di bisogno, ispirando le generazioni attuali e future a seguire il loro esempio“.
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Chi sono le eroine del Covid-19 celebrate dalla Mattel
Alcune delle nuove Barbie lanciate dalla Mattel raffigurano personaggi della vita reale, tratti da episodi chiave della pandemia e provenienti da tutti i continenti.. Una delle sei nuove bambole, infatti, rappresenta Sarah Gilbert, direttrice dell’istituto Jenner all’Università di Oxford, e ‘madre’ del vaccino AstraZeneca contro il Covid-19. Anche le altre bambole prendono spunto da eroine della vita di tutti i giorni. I nomi delle altre, infatti, sono quelli di Amy O’Sullivan e Audrey Cruz, operatrici sanitarie americane che sono diventate il volto della pandemia nel mondo. Non manca poi l’attivista canadese Chika Stacy Oriuwa e la famosa ricercatrice brasiliana Jaqueline Goes de Jesus. In rappresentanza dell’Australia, infine, il medico Kirby White.
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