La storia del dress code per le nozze di Harry e Meghan, svelato anni dopo
A raccontare i retroscena ad anni di distanza è stata l'attrice di Suits Gina Torres
Per presenziare ad un evento a Buckingham Palace è importante rispettare un dress code, ancor di più quando si parla di nozze reali. Una realtà piuttosto comune applicata anche al matrimonio di Harry e Meghan Markle. A raccontare i retroscena delle nozze più chiacchierate della Royal Family è stata un’attrice di Suits, Gina Torres, collega di Meghan invitata al matrimonio.
Harry e Meghan, il dress code al matrimonio
Un dress code svelato tre anni dopo le nozze e dopo la ben nota Megxit. Gina Torres, che ha recitato soprattutto in serie TV come Hercules, Xena, Suits, Hannibal e Alias, ha raccontato a Variety che alla cerimonia erano presenti diversi colleghi del cast di Suits come Patrick J. Adams, Sarah Rafferty e Gabriel Macht. Della famiglia della sposa, era presente soltanto la mamma. Riguardo il dress code imposto dalla Royal Family, Gina Torres ha raccontato che le indicazioni sono state inviate giorni prima dell’evento e arrivavano proprio da Buckingham Palace. Un dress code molto rigido, quello imposto agli invitati del matrimonio di Harry e Meghan, ma in realtà molto comune ai royal wedding.
In genere, questa tipologia di evento prevede un dress code piuttosto conservativo: ciò significa che l’abito da indossare non deve presentare particolari stravaganze. Tuttavia è importante che l’abito sia colorato, banditi quindi nero e bianco (come del resto è previsto dal galateo). Un altro divieto riguarda la scelta di minigonne e scollature vistose, mentre per gli uomini sono vietati i pantaloni corti. Un’altra richiesta per l’abbigliamento femminile riguarda i collant, da indossare anche d’estate. Gina Torres, per le nozze di Harry e Meghan, con non poco timore ha optato per un delicato abito in pizzo bianco e rosso di Christos Costarellos, una scelta bon-ton alla quale ha abbinato pochette e cappello color avorio. L’attrice ha anche raccontato di una navetta messa a loro disposizione ma, prima di scendere dal bus, hanno requisito i telefoni di tutti per evitare che scattassero fotografie.
LEGGI ANCHE: Hunza G, il brand di bikini che ha avuto successo grazie a Pretty Woman