Ddl Zan, Francesca Pascale si vuole sbattezzare: “Atto nei confronti di quella Chiesa che dimentica il Vangelo”
L'ex compagna di Silvio Berlusconi ha avviato le pratiche, esausta per le discriminazioni del Vaticano
In una recente intervista rilasciata ai microfoni di Repubblica, Francesca Pascale alza la voce sul disegno di legge Zan contro l’omotransfobia; attualmente in discussione al Senato e al centro di un durissimo scontro politico. Difatti, proprio ieri, martedì 20 luglio, il Ddl Zan è approdato nell’Aula del Senato ma, il testo è stato sommerso da oltre 1000 emendamenti. Di questi, quasi 700 sono stati presentati solo dalla Lega.
Nel coro del popolo, fanno leva le dichiarazioni dell’ex compagna di Silvio Berlusconi. La trentaseienne, attiva da tempo sui diritti civili, ritiene che il testo del Ddl Zan deve essere approvato così com’è; senza nessuna modifica richiesta da Italia Viva e dal centrodestra. Almeno la metà di Forza Italia – dice l’attivista – la pensa come lei. Nel corso dell’intervista, Francesca Pascale non tralascia nulla, neanche le gesta del partito, il quale – secondo l’opinione dell’ex fidanzata di Berlusconi – dovrebbe lasciare la libertà di voto ai suoi parlamentari.
La sua chiara presa di posizione, punta il dito anche, contro una Chiesa che a suo dire appare aver dimenticato il Vangelo. Delusa dell’intervento ufficiale con cui il Vaticano aveva chiesto una modifica della proposta di legge, la Pascale ha deciso di avviare le pratiche per cancellare gli effetti civili del suo battesimo: “Lo sbattezzo è per me un atto nei confronti di quella Chiesa che dimentica il Vangelo e fa ingerenza politica. Il Vaticano dovrebbe fare una rivoluzione, se non vuole perdere fedeli”.
La protesta di Francesca Pascale e le dichiarazioni sul Cavaliere
Secondo l’ex consigliera di Forza Italia, da tempo schierata a favore per l’estensione dei diritti LGBT, non è una questione politica, ma anche religiosa, tant’è vero che, avrebbe cominciato a valutare le pratiche per togliersi i diritti del battesimo, nonostante lei sia credente. A quanto pare, nella schiera di chi sarebbe contro la posizione politica ed etica della donna, c’è Silvio Berlusconi. Sul Cavaliere, confida: “È arrabbiato con me per la posizione sul Ddl Zan e perché vado ai Pride”, rivela Francesca Pascale che spera, quanto prima, che il leader politico possa cambiare idea.
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