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L’inno di Euro 2020 ricorda “Ringo Starr” dei Pinguini tattici nucleari: perché si parla di plagio

Il frontman della band ha commentato simpaticamente questa particolare notizia

Negli ultimi giorni abbiamo finalmente avuto modo di assistere alle prime partite di Euro 2020. Durante la serata dello scorso venerdì, 11 giugno, la maggior parte degli italiani ha infatti preso visione dell’esordio della nostra Rappresentativa Nazionale. Quest’ultima ha trionfato con il risultato di 3-0 nei confronti della Turchia. C’è da dire però che ai tantissimi appassionati di musica italiana, durante la visione della cerimonia di apertura, non è sfuggito un dettaglio molto particolare. La canzone che è stata selezionata come inno ufficiale della competizione, ossia We Are The People, ha dato l’impressione di essere frutto di un vero e proprio plagio.

In effetti non serve nemmeno avere una cultura musicale così espansa per riuscire a capire a quale pezzo sembri somigliare quello proposto per Euro 2020. Il jingle che tematizza l’inno degli europei suscita molto più che un ricordo della hit che i Pinguini Tattici Nucleari presentarono al Festival di Sanremo del 2020. Ci riferiamo a Ringo Starr, grazie alla quale il gruppo ottenne la terza posizione alla kermesse. Ma è realmente possibile che un artista del calibro di Bono, scrittore di testo e melodia insieme al DJ e producer olandese, abbiano messo in atto un vero e proprio plagio nei confronti della band bergamasca?

Euro 2020: un plagio sembra quasi impossibile

La risposta, con tutta probabilità, è negativa. Le melodie delle due canzoni sono oggettivamente molto simili, soprattutto nel momento in cui in We Are The People la voce del cantante degli U2 lascia spazio al jingle “incriminato”. Ma parlare di un vero e proprio plagio è assolutamente esagerato, soprattutto vista la caratura di una band affermata come gli U2. In ogni caso sui social i fan italiani dei Pinguini Tattici Nucleari si sono mobilitati in massa, riuscendo a coinvolgere sulla questione lo stesso leader della band che prossimamente partirà per il suo tour autunnale 2021, Riccardo Zanotti. Quest’ultimo non è sembrato per nulla intenzionato a dare il via ad un procedimento legale nei confronti degli autori dell’inno di Euro 2020. Il frontman si è infatti limitato ad un simpaticissimo commento: “Chiamatemi l’Albano di Albino“.

 

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