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Chicche di Velvet

I gatti parlano come le persone? La scienza rivela cosa si “nasconde” nei miagolii

Come tradurre i miagolii in parole umane

Che i gatti siano creature estremamente intelligenti è risaputo; ma, addirittura, ipotizzare che questi animali riescano a parlare come le persone sembra incredibile. Tuttavia, uno studio ha spiegato come sia possibile tradurre i miagolii in linguaggio umano. Ad indagare sugli strumenti di comunicazione “verbali” posseduti dai mici, un gruppo di ricerca della Lund University, che ha avviato il progetto Meowsic. All’indagine scientifica hanno partecipato linguisti e zoologi, con lo scopo di comprendere in che modo i gatti comunicano attraverso il loro “modo di parlare”.

Miagolii diversi e emozioni diverse

La ricerca ha indagato sul tipo di miagolii analizzandone tanti diversi, anche a seconda del tipo di pronuncia e di origine. L’obiettivo degli studiosi è stato indagare sul significato differente che un dato miagolio può avere rispetto ad un altro. Addirittura, la ricerca si è chiesta se i gatti possano parlare dialetti diversi, anche in base al luogo di provenienza. A dare origine allo studio la linguista e capo ricercatrice Suzanne Schötz. La studiosa, infatti, ha raccontato: “I miei gatti emettono suoni diversi quando sono tristi rispetto a quando sono allegri. Sembra che i gatti riescano a cambiare l’intonazione o la melodia della loro voce in maniera cosciente, forse per mandare un determinato messaggio oppure per comunicare una specifica emozione”.

I gatti e le parole umane

I più esperti del mondo animale sapranno che anche i pet hanno modi di comunicare differenti, a seconda del messaggio che intendono trasmettere; il suddetto studio, però, intende fare un passo avanti e confrontare i punti in comune tra il linguaggio umano e il miagolio dei gatti. Suzanne Schötz e i ricercatori della Lund University hanno individuato numerosi miagolii diversi che i mici usano per comunicare cose differenti. E, nonostante la ricerca sia ancora in fase di perfezionamento, gli scienziati hanno tradotto molti versi dei mici in parole umane, corredando ogni “vocabolo” con la propria trascrizione fonetica rispetto ad ogni fusa, trillo, cinguettio o gemito. Dunque, potrebbe non stupire se tra qualche anno esisteranno anche i madrelingua felini.

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Francesca Perrone

  • Cultura, Ambiente & PetsMessinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura.
    Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

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