I vaccini anti Covid si potranno prenotare liberamente. Senza il vincolo delle fasce d’età. Il tutto da domani 3 giugno. Ogni regione ha stabilito le sue regole per le somministrazioni ma su tutto il territorio nazionale diventerà disponibile questa nuova modalità di ricezione del vaccino. Sul fronte del Recovery plan, intanto, si cerca di appianare il rapporto fra governo ed enti locali. I territori reclamano più attenzione e coinvolgimento nella gestione delle risorse.
Corsa alle dosi
A partire da giovedì 3 giugno, dunque, le prenotazioni saranno libere e non più per fasce d’età. Intanto le Regioni portano avanti il loro piano vaccinale. Il Lazio è impegnato in una nuova open week AstraZeneca, la Lombardia apre dalle 23 di oggi 2 giugno anche ai minorenni, la Toscana vaccina futuri sposi e maturandi. E il Piemonte estende anche ai 18enni le immunizzazioni “last minute”, preparandosi a una “open night” di somministrazioni.
20 milioni di fiale
“Dal 3 giugno si darà la possibilità alle Regioni e alle province autonome di aprire su tutte le classi seguendo il piano, utilizzando tutti i punti di somministrazione, anche quelli aziendali”, aveva annunciato nei giorni scorsi il commissario Francesco Paolo Figliuolo. “Le dosi a disposizione saranno 20 milioni“, ha precisato Figliuolo. Ogni Regione dovrà regolarsi sul numero di dosi. Ma quello che bisogna “evitare è la rincorsa tra Regioni per avere più vaccini”.
Recovery plan
Attraverso un’intervista al Corriere della Sera, intanto, il presidente del Veneto, Luca Zaia, parla di autonomia e gestione del Recovery plan. E lancia alcuni messaggi al Governo Draghi. “Oggi è la Festa della Repubblica – sottolinea -, cioè della democrazia, del popolo o meglio dei popoli. In una parola della Costituzione. Quale miglior modo di celebrarla se non dare attuazione all’autonomia?”. In questo modo Zaia rimette al centro il tema di una battaglia storica che torna a maggior ragione di strettissima attualità nel momento in cui si deve decidere come investire le risorse del Recovery. “È l’occasione migliore – sostiene il governatore – per applicare l’autonomia di fatto prima che di diritto. Il centralismo è Medioevo. Il Paese ha bisogno di un Rinascimento e questo lo può portare solo l’autonomia perché significa valorizzare tutte le energie”.