Covid, arriva il Green Pass europeo per viaggiare: come funziona e quanto dura
Entro giugno sarà disponibile anche in Italia mentre in Grecia lo è già
Prende forma il tanto decantato “green pass europeo”. Da oggi martedì 1 giugno è attiva, infatti, la piattaforma del green pass dell’Unione. Ovvero il certificato necessario per gli spostamenti all’estero nell’ambito dei Paesi Ue. Intanto si stringono i tempi per i provvedimenti che l’Italia deve portare a termine al fine di ricevere senza intoppi i primi 25 miliardi di euro del Piano Next Generation Eu in base al Recovery plan.
Il certificato digitale
Finita la fase sperimentale per la piattaforma del pass Covid europeo, martedì 1 giugno ci sarà il lancio ufficiale del gateway Ue. Si collegheranno i primi Stati membri. Tra questi anche l’Italia, che tuttavia non inizierà fin da subito, a differenza ad esempio della Grecia, ad emettere i certificati digitali. Il via ufficiale del certificato Covid – ovvero quando il titolo sarà riconosciuto ed inizierà ad essere usato in tutti i 27 Stati membri -, sarà comunque dopo la fine dell’iter legislativo dell’Ue, atteso per fine giugno.
Nuove regole su test e quarantena
E non dovrebbero più essere necessari test di viaggio o quarantene per “le persone completamente vaccinate, in possesso di documenti in linea con il certificato digitale Covid Ue”. Stesso discorso per i guariti dal virus. Lo prevede l’ultima proposta di aggiornamento della Commissione Ue alla raccomandazione sul coordinamento delle restrizioni alla libera circolazione nei Paesi membri. In particolare, chi è guarito dovrebbe essere esente da ulteriori provvedimenti se ha un test molecolare negativo, che vale però solo per 180 giorni.
Bambini e minori: cosa si deve fare
Dovrebbero essere esentati dalla quarantena e dai test anche i minori che viaggiano con i genitori vaccinati, compresi i bambini sotto i sei anni, per garantire l’unità familiare. Si pensa inoltre di introdurre un “freno di emergenza” all’interno della Ue per affrontare nuove varianti del Covid che stanno aumentando. Potrebbero cioè scattare misure restrittive per i viaggi anche ai vaccinati e ai guariti nel caso in cui la situazione epidemiologica si deteriorasse rapidamente.