Chicche di Velvet

Halston: la storia dello stilista che ha rapito anche Netflix

Ryan Murphy ha realizzato una serie TV in suo onore

Ryan Murphy, si sa, è un genio della televisione. Creatore di serie di successo come Glee, Screem Queens e American Horror Story, ha poi virato l’attenzione su importanti pezzi di storia: non a caso, ha diretto Hollywood, ha poi realizzato la serie TV su Ratched e ancora ha raccontato la storia di Gianni Versace (con American Crime Story). Non stupisce, quindi, che l’amatissimo volto del piccolo schermo abbia deciso di cimentarsi con un altro grande nome del mondo della moda, quale Halston.

All’anagrafe, lo stilista risponde al nome di Roy Halston Frowick, ma tutti lo chiamavano semplicemente Halston. Classe 1932, Halston ha conosciuto la fama negli anni ’70, era stato definito da Karl Lagerfeld l’inventore del “true american spirit”. Questo perché ad Halston è attribuito un design minimale e realizzato spesso in cashmere o ultrasuede. Lo stilista portò una vera e propria rivoluzione nel mondo delle discoteche a partire dagli anni ’70 e le sue invenzioni ridefinirono, come ha puntualizzato Karl Lagerfeld, la moda americana dell’epoca.

La storia di Halston, il genio della moda anni ’70

Circondato da amici famosi come Andy Warhol e Liza Minelli, Halston sin da bambino dimostrò di essere ferrato in materia. Era appassionato di ricamo, un’arte che gli aveva insegnato la nonna. Sin da giovane capì che la moda sarebbe stato il suo futuro e lasciava che sua madre e sua sorella fossero le sue modelle da vestire: realizzava cappelli e modificava i loro abiti.

 

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Ed è grazie ai cappelli se Halston ha avviato la propria carriera, dapprima a Chicago e poi a New York. La fama, infatti, iniziò ad arrivare nel momento in cui realizzò il cappello a tamburino indossato poi da Jacqueline Kennedy durante l’inaugurazione di JFK. Quello fu il momento in cui Halston capì che le porte del paradiso l’avevano appena accolto a casa. Aprì una boutique a Madison Avenue, realizzò la linea di pret-a-porter e si circondò di tantissimi amici modelli, da Connie Cook a Beverly Johnson. Dopo i cappelli, quindi, Halston si dedicò al mondo dell’abbigliamento e realizzò capi che dettarono subito tendenza e divennero un riferimento dello stile americano. Una fortuna che come arrivò velocemente così naufragò.

Halston pagò caramente le scelte prese. Decise di vendere il marchio e finì con il perdere la casa di moda. Lo stilista fu infatti estromesso dalla creazione. Morì a 57 anni, malato di cancro.

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Cristina Migliaccio

Moda, Lifestyle & Glamour

Nata ad Ischia, ha studiato a Salerno dove ora vive Editoria e pubblicistica. Ha vissuto quattro anni a Roma diventando giornalista pubblicista.
Appassionata di libri e di tutte le dinamiche dell'intrattenimento televisivo, soprattutto riguardo le serie TV. Si occupa di Moda, analizzando nel dettaglio i red carpet e le tendenze. Sul blog www.velvetgossip.it di VelvetMAG è curatrice di curiosità ignote ai più.

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